Civitavecchia - Per l’Etruria Trasporti e Mobilità sono giorni in prima linea. Da una parte il bilancio che è stato "improvvisamente" chiuso con una perdita di circa 700.000; dall’altra l’amministrazione comunale che, in qualità di socio unico, e quindi onnipotente, si appresta, nella prossima assemblea dei soci che dovrebbe svolgersi intorno alla metà del mese, a modificare lo statuto. Operazione che, al di là delle formalità, avrà un impatto fortissimo sulla struttura della municipalizzata. Appare infatti scontato che il socio unico deciderà di dismettere le attività che la finanziaria ha definito non consone a una società di trasporto pubblico e quindi Etm dovrà rinunciare sia al servizio turistico che al trasporto olio. Settori sui quali ha fatto un importante investimento finalizzato all’acquisto dei mezzi.
E se il ritorno al solo trasporto pubblico urbano appare un passaggio scontato, secondo le voci che viaggiano al Pincio, la riforma dello statuto potrebbe essere anche l’occasione per rimuovere l’attuale direttore amministrativo, cioè Salvatore Renda, che il consiglio della spa ha nominato direttore mentre era anche presidente.
Ma sull’Etm non c’è solo l’attenzione del Pincio. In via Doria ha infatti bussato nei giorni scorsi anche la Corte dei Conti con una richiesta abbastanza clamorosa e pesante. L’organismo di controllo contabile degli enti pubblici ha infatti avviato un precendimento per danno erariale nei confronti della spa comunale. Secondo alcune indiscrezioni, la Corte avrebbe trovato "qualcosa che non va" per circa due milioni di euro.
Al momento la contestazione è soltanto alle primissime battute e i magistrati contabili hanno chiesto agli amministratori dell’Etm di fornire spiegazioni circa operazioni che appunto si sarebbero trasformate in un consistente danno erariale. Non si sa quanto tempo abbiano i responsabili della municipalizzata per inviare a Roma relazioni e documenti, ma è chiaro che se le motivazioni che partiranno da via Doria non saranno convincenti la Corte dei Conti aprirà le procedure di rito per circostanze del genere: cioè per il recupero delle somme che l’erario avrebbe perso per colpa o responsabilità. In quest’ultimo caso poi non è escluso che possa aprirsi un’appendice di rilevanza penale con la trasmissione degli atti alla procura della Repubblica.
Procura che, come riferito nei giorni scorsi, sta ancora indagando sulla fase costitutiva della stessa Etm e, nello specifico, sulle qualifiche possedute a quei tempi dall’allora presidente Renda. L’indagine nasce da una denuncia presentata proprio dall’ex presidente dell’Etm contro il rappresentante del Cub-Rdb del Comune, Flavio Zeppa. Quest’ultimo sostenne che Renda non aveva i titoli abilitativi e professionali per poter dirigere la municipalizzata dei trasporti e si "beccò" la querela. Il pm, dopo aver ordinato una serie di accertamenti ai carabinieri, ha chiesto al gip l’archiviazione del procedimento contro il sindacalista, ma il gip ha respinto questa richiesta e disposto un ulteriore approfondimento su quella prima fase di vita dell’Etm. In altre parole il gip vuole una risposta chiara sui requisiti abilitativi dell’allora presidente, perché se li aveva la diffamazione di Zeppa è evidente; mentre in caso contrario Zeppa andrà prosciolto e, forse, si dovranno aprire altri procedimenti.