Il licenziamento del nostro RSA della clinica Villa Sorriso di Montalto Uffugo (CS) è l’ennesimo atto di arroganza di chi, nella nostra regione, pensa di fare il bello e il cattivo tempo, ponendosi al di sopra della legge e ignorando il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Dietro questo atto scellerato, compiuto sulla base di motivazioni risibili dall’azienda del gruppo Morrone, c’è la volontà di intimorire i lavoratori e allontanare dai posti di lavoro un sindacato, il nostro, che ha la sola colpa di fare quello che un padrone non si aspetta più da un sindacato: difendere con le unghie e con i denti i diritti dei lavoratori.
Intimorire i lavoratori iscritti, fargli ritirare la delega con promesse o minacce varie, veicolare false notizie per cercare di creare un clima di diffidenza attorno alla nostra organizzazione sono pratiche che ormai conosciamo fin troppo bene, un copione che si ripete su tutti i territori.
Ma licenziare un lavoratore, un delegato sindacale, perché si stava opponendo a una palese violazione della legge supera ogni limite di tollerabilità.
Ricordiamo infatti che il nostro RSA è stato licenziato perché reo di aver evidenziato come fosse illegittimo usufruire di personale esterno a svolgere mansioni per le quali il personale dipendente era stato collocato in cassa integrazione.
Una pratica purtroppo parecchio abusata nella nostra regione durante il periodo Covid, tanto da farla apparire ormai sdoganata, ma che rimane sempre illegittima e che soprattutto grava indebitamente sulle casse pubbliche.
Pertanto lunedì 7 marzo saremo a Montalto Uffugo dalle ore 8, fuori dai cancelli della clinica Villa Sorriso a chiedere con forza il reintegro del nostro delegato Massimo Candela e a ribadire alla famiglia Morrone e a tutti gli altri imprenditori che pensano di potersene infischiare di leggi e diritti che nessun licenziamento, nessuna sorveglianza speciale, nessuna minaccia ci impedirà di portare avanti la nostra azione sindacale.
USB confederazione regionale Calabria