In particolare, chiamati a vestire l’ennesimo ruolo e a ricoprire un ulteriore incarico saranno i collaboratori scolastici che, recita l’art. 3 della delega sul sostegno, saranno chiamati a occuparsi direttamente dell’igiene personale degli alunni, anche in sostituzione del personale degli enti locali. Le indicazioni sono come al solito fumose e poco chiare: si parla di igiene personale, cosa di cui già si occupavano i collaboratori che avevano conseguito l’art. 7 con un corso di formazione a dir poco insufficiente di 40 ore, ma si parla anche di sostituzione del personale degli enti locali che si occupavano e si occupano ad oggi di studenti con disabilità, personale più qualificato e preparato per svolgere questo compito. Ancora una volta è l'esigenza del risparmio a muovere il governo e non la qualità del servizio.
Ricordiamo che i tagli agli organici degli ultimi anni hanno ridotto le dotazioni per ogni scuola di quasi il 50%. Come si fa in queste condizioni ad aumentare ancora i carichi di lavoro del personale ATA? Tanto per rendere l’idea, oltre all’apertura e alla chiusura degli istituti, al momento i collaboratori si occupano di front-office (nei plessi in cui non c’è la segreteria), di vigilanza, di garantire la sicurezza segnalando le anomalie e trovando soluzioni tampone, di pulizie e ripristini, di primo soccorso, di piccola manutenzione, di giardinaggio, di fotocopie e di sostegno ai bambini nella scuola dell’infanzia per l’igiene personale, di centralino e la lista potrebbe continuare a lungo.
Quanti compiti ancora si verrà chiamati a svolgere a parità di salario?
Questa delega metterà i lavoratori in grandissima difficoltà: senza una preparazione adeguata e un numero di personale congruo si metteranno a rischio le condizioni degli studenti più fragili.
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