La Legge 183/2010, finora chiamata Collegato Lavoro, è il peggior e più pericoloso provvedimento legislativo dopo la doppietta del Pacchetto Treu e della Legge 30. La portata di questo mostro giuridico, approvato dal Parlamento con un’ opposizione di facciata e con un’ evidente e cercata sottovalutazione da parte di quasi tutte le forze sociali e politiche, è enorme.
Questa Legge garantisce nuove tutele per le aziende ai danni dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti, contrastare e denunciare sfruttamento e lavoro nero.
Oltre all’abominio dell’arbitrato, che vuole consegnare con mani legate i lavoratori alle imprese, questo provvedimento contiene il declassamento della funzione dei Contratti Collettivi e la rottamazione con incentivi dei diritti dei lavoratori.
Si trasforma il diritto del lavoro in qualcosa di molto simile al diritto commerciale: dall’arbitrato, al processo del lavoro, alla definizione del danno massimo risarcibile per i contratti irregolari, l’elenco è lungo.
Una norma particolarmente odiosa è quella contenuta nell’art. 32, relativa all’impugnazione dei licenziamenti, dei contratti a termine e dell’accertamento della vera titolarità dei rapporti di lavoro che interessa migliaia e migliaia di precari.
Si tratta in realtà di una vera e propria sanatoria a favore dei datori di lavoro.
Finora il lavoratore precario che avesse perso il lavoro per scadenza del contratto poteva, in qualsiasi momento, far ricorso contestandone l’illegittimità e ottenerne la trasformazione in contratto a tempo indeterminato senza pericolo di incorrere nel termine di 60 giorni previsto per i normali rapporti di lavoro subordinato (legge 604/1966). Una differenza che teneva conto della particolare debolezza dei precari, soggetti a ricatti, rispetto alle controparti.
Quanti di loro ora, rimasti a casa per scadenza contratto, saranno pronti ad impugnarlo sapendo che in questo modo annulleranno la possibilità di essere riassunti?
E che dire del valore retroattivo di questa norma, che si applica a tutti i contratti anche a quelli già scaduti prima dell’entrata in vigore di questa legge? Anche questi dovranno essere impugnati entro il 23 Gennaio 2011, con la conseguenza che migliaia di precari attualmente al lavoro, pensiamo ai cocopro e ai cococo impiegati negli enti pubblici, dovranno far causa, per i contratti precedenti, alle stesse amministrazioni presso cui prestano servizio. Quanti saranno in grado di opporsi a questo infame ricatto?
Si tratta di un vero e proprio colpo di spugna, perché passati i 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, senza impugnazione tutte le illegittimità passate saranno cancellate.
La precarietà, il cui esordio di massa è stato opera di un governo di centro sinistra con il Pacchetto Treu, sancita come regola da Berlusconi con la legge 30/2003, diventa ora occasione di uno straordinario condono tombale a favore dei datori di lavoro.
Bisogna far fallire questo disegno impedendo che la solitudine, la frustrazione e la disperazione abbiano il sopravvento, trasformandolo in una grande opportunità con una grande offensiva di massa dei precari.
E’ questa la grande sfida che vogliamo lanciare al Governo e a Sacconi, invitando tutti i precari ad impugnare contratti illegittimi per far valere i propri sacrosanti diritti.
Impediamo che questo lascito velenoso del Governo Berlusconi ai lavoratori, un lascito condiviso anche da Cisl e Uil, prima ignorato, e poi sottovalutato, dalla Cgil e dalle forze politiche di opposizione presenti in parlamento, rimanga impunito.
In allegato tutto il documento con una scheda ragionata sui principali elementi del Collegato Lavoro