Il silenzio del Sindaco Accossato sulla questione del recupero delle somme della produttività 2009, erogate nel luglio 2010, dopo che già era entrato in vigore il decreto legge 78/2010 (il decreto legge Finanziaria 2010, convertito in legge n 122 del 30/07/2010), non lascia dubbi: le politiche per il personale del comune di Collegno sono residuali; prima tutto il resto, poi il benessere dei propri dipendenti. Affermiamo questo dopo che in anni di richieste avanzate alla parte pubblica, come la richiesta di ticket restaurant invece del buono pasto usufruibile solo presso la mensa comunale, o la richiesta di un giusto compenso per i dipendenti che partecipano al progetto matrimoni del comune (quei colleghi che allestiscono la sala e assistono il celebrante), sono state sempre oggetto di rifiuto.
Oggi accade di peggio: l'amministrazione chiede al proprio personale dipendente di restituire delle somme percepite nel 2010, sulle quali i dipendenti hanno già regolarmente pagato le tasse. Le motivazioni di questo recupero sono da ricercare nella finanziaria 2010, che all'art. 9 co 4, disponeva l'inefficacia a partire dal 1 giugno di contratti, anche se regolarmente sottoscritti prima di tale data, che destinavano aumenti retributivi superiori al 3,2%.
L'ultimo contratto nazionale, biennio 2008-2009, disponeva un incremento a valere sulla nostra produttività 2009 dell'1% del monte salari del 2007, pari a euro 73.196,07. Ma si sa che ormai in questo Paese il lavoro e i contratti di lavoro sono meno tutelati che nel passato: è ormai pratica consolidata cancellare a colpi di decreti legge gli accordi regolarmente sottoscritti tempo prima! Nel silenzio/assenso dell'opposizione e dei sindacati concertativi, che quel contratto avevano firmato portandolo ai lavoratori come un grande risultato! Tutto viene spazzato via dal Decreto 78. Lo stesso decreto, lo ribadiamo, che obbligava a partire dal 1 giugno 2010 le amministrazioni a rideterminare il nostro fondo della produttività 2009, stornando quei 73.000 euro che oggi sono oggetto di recupero. Ma se il decreto vietava di elargire tali somme, e stando alle dichiarazioni dell'assessore al personale M. Scolaro che su Luna Nuova del 30 settembre dichiara “Ci siamo detti: la norma non è chiara. Aspettiamo la conversione in legge o diamo la produttività? Abbiamo scelto a favore dei lavoratori e dato la produttività”, allora siamo di fronte a una bella e sostanziale prova di forza di una amministrazione di centro-sinistra, che nel luglio 2010 scelse a favore dei lavoratori. Ma di questa bella e sostanziale prova di forza cosa rimane oggi? Nulla: perché questa scelta, se scelta è stata, non è stata portata fino in fondo e, alla richiesta del Collegio dei Revisori dei Conti di rientrare della cifra di € 73.000, benché la legge - diversamente da quanto affermato dall'Assessore al personale - fosse chiara e non prevedesse nessun recupero, in tutta fretta e senza concordarlo né con i lavoratori né con i sindacati, l'amministrazione comunale decideva di procedere al recupero.
Quella somma si poteva recuperare in altro modo; quella somma non era nemmeno stata stanziata sul contratto decentrato 2010; quella somma sono soldi nostri, spettanti da un contratto nazionale e elargiti a fronte di prestazione di lavoro su servizi offerti di cui l'amministrazione si fa grande vanto. Cosa dovremmo fare? Chiedere all'amministrazione il recupero del lavoro svolto a fronte di quella cifra che ci vogliono togliere? Contano di più i fatti o le parole? Per noi contano di più i fatti: ed è per questo che 68 dipendenti del comune di Collegno hanno scelto la via del ricorso legale per bloccare la procedura di recupero. Proprio perché contano più i fatti che le parole, il 20 ottobre alle 18.00 saremo presenti con un presidio davanti al Consiglio Comunale, per chiedere a Sindaco e Giunta che, a fronte di una leggerezza dell’amministrazione, non siano i lavoratori a dover pagare, ma che quella somma venga recuperata a bilancio da altre voci di spesa.
USB Collegno