Lavoratori,
molte volte abbiamo affrontato il problema del diritto alla mensa. Si mangiare e recuperare fisicamente durante l’orario di lavoro è un diritto! Ma come accade di recente, grazie al regime di diritto pubblico, certi accordi limitano i nostri diritti e proteggono l’amministrazione; con il risultato che i lavoratori vivono male o peggio si ritagliano degli spazi “assurdi”. Oggi vorremmo parlarvi del comprensorio Cavour-Viminale, dove molti dei nostri amministrativi lavorano. Il comprensorio in questione è un vero paradiso dove tutto funziona benissimo. Puoi godere di un ambiente confortevole pieno di agi per i lavoratori.
Dove i nostri dirigenti, sempre attenti alla salute dei lavoratori, ti assistono con cura e gentilezza. Ti chiedono con garbo di spedire una email rassicurante se ad esempio ti devi spostare dalla tua postazione per fare la “pipì”. Il motivo è del tutto ingenuo e indirizzato al controllo medico della prostata di ogni lavoratore. Qui, naturalmente a fin di bene, ti danno una serie di codici che puoi digitare al tornello se ad esempio vuoi uscire fuori per spendere il tuo buono pasto. Naturalmente molti, per spirito di attaccamento al lavoro, preferiscono portarsi la merendina da casa. Onestamente non ne capiamo il motivo visto che nelle zone vicine al comprensorio riesci tranquillamente ad avere un lauto pasto con veramente pochi centesimi. Del resto Roma è notoriamente una città abbordabile, soprattutto al centro, in termini economici. Comunque per chi decide di portarsi la merendina da casa il comprensorio offre tantissimi luoghi dove puoi consumare tranquillamente il pasto. Ci sono sale ricreazione, luoghi di incontro e scambio, ambienti per fumatori. C’è anche un bellissimo atrio interno dove poter passeggiare e rilassarsi durante la meritata mezz’ora pausa. Nell’atrio in questione per stimolare la tua capacità motoria ci sono vetture posizionate in modo da creare un percorso alternativo ai soliti cerchi in tondo che un lavoratore di norma compie durante il proprio diritto alla pausa. Naturalmente se si vuol uscire fuori, fruttando i 30 minuti, si può raggiungere facilmente la stazione termini e guardare il movimento dei treni (come si faceva da bambini) che ha sempre il proprio fascino. All’interno del comprensorio hai un servizio medico di pronto soccorso, uno sportello del mobbing, un area attrezzata se eventualmente ricevessi qualche visita, un’area predisposta per permettere alle lavoratrici madri singole dove poter lasciare i propri figli, ecc…
Naturalmente a fine ed inizio giornata ha la possibilità di usare metrò e treni regionali completamente gratuiti, questo ha lo scopo di incentivare i lavoratori a vivere serenamente il loro pendolarismo. Naturalmente il portone del comprensorio è sempre aperto. Quindi se un lavoratore decidesse di vivere fuori Roma centro, malgrado gli affitti abbordabili, e per uno strano motivo dovesse arrivare qualche oretta prima dell’apertura dei tornelli può usufruire della possibilità di accesso al comprensorio senza nessun problema. Infatti l’amministrazione ha dotato tutti questi lavoratori della chiave del protone in modo da poter entrare quando si vuole. Ma cosa aggiungere ancora per sottolineare la bellezza di questo posto reso ancora più idilliaco dai nostri dirigenti che quotidianamente ti inviano da una parte all’altra, cioè da via Cavour al Viminale, con la scusa di dover far firmare qualche pratichetta (diremmo qualche chilettino di pratichette). Ma è fatto fatto a fin di bene. Affinché anche gli amministrativi del comprensorio abbiano la giusta condizione fisica. Un po’ di moto fa sempre bene. Qui comunque viene curato molto l’aspetto formativo con innumerevoli possibilità di accesso a corsi di formazione che settimanalmente si aggiornano.
CARI LAVORATORI USB HA SEMPRE DETTO NO ALLA MERCIFICAZIONE DEI DIRITTI
ADESSO È TEMPO DI UNIRSI