Il 10 aprile alle ore 15:30 è in programma la riunione, tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali, concernente i criteri di ripartizione delle somme di cui all’art. 3, comma 165, L. 350/2008 e la ripartizione del FUA 2012.
L’accordo relativo alla c.d. cartolarizzazione dovrebbe chiudere la penosa ed infame vicenda di questa parte consistente di salario accessorio, iniziata nell’autunno del 2012.
La USB MEF, con diversi comunicati, ha sempre informato i lavoratori in merito all’iter tortuoso del decreto relativo alla cartolarizzazione, ha denunciato a più riprese le ambiguità e le bugie della parte politica e dell’Amministrazione ed ha messo in campo una mobilitazione di protesta culminata con il presidio sotto il MEF dell’8 marzo 2013.
È utile riportare la cronistoria di questa vicenda per evidenziare gli atti vergognosi e le macroscopiche menzogne messe in campo dalla parte politica con la complicità passiva, ed anche servile, dell’Amministrazione.
Il 10 dicembre 2012 si tiene la prima riunione tra le Organizzazioni Sindacali, l’Amministrazione e la parte politica rappresentata dal sottosegretario Polillo, in occasione della quale la delegazione di parte pubblica dichiara ufficialmente di non sapere nulla in ordine all’iter del decreto e del suo contenuto.
In data 11 dicembre, ossia 24 ore dopo la suddetta riunione, viene inviato alle Organizzazioni Sindacali il DM sottoscritto dal ministro Grilli in data 18 ottobre 2012 e registrato dalla Corte dei Conti il 13 novembre 2012.
In pratica, il sottosegretario Polillo e l’Amministrazione consegnano la prova delle loro bugie. Il DM in questione risulta essere del tutto identico a quello del 2011, relativo alle somme del 2010 e registrato alla Corte dei Conti il 30 novembre 2011 (l’accordo sulla ripartizione risale a 20 giorni dopo) e quindi ripropone la pesante differenziazione di remunerazione tra il settore Economia e quello delle Finanze.
Nei due mesi successivi si susseguono rumors di ogni tipo su un’eventuale riscrittura del DM, finalizzata ad una correzione degli stanziamenti per le Agenzie Fiscali ed all’aumento delle risorse da destinare al settore Economia, accompagnati da operazioni di becero sciacallaggio da parte di alcune organizzazioni sindacali.
L’8 marzo 2012 la USB MEF ed Agenzie Fiscali indicono un presidio di lotta al MEF ed ottengono un incontro con il sottosegretario Polillo.
In tale sede, il sottosegretario ufficializza il ritiro in autotutela del DM del 18 ottobre e l’intenzione di emettere in tempi rapidi un nuovo decreto corretto nell’assegnazione delle risorse attribuite ad AAMS (il precedente DM era in tal senso errato) e con un possibile aumento delle risorse destinate al settore Economia. Inoltre conferma l’invio alla Corte dei Conti, per la registrazione, di un decreto con cui lo stesso sottosegretario sarà delegato alla firma del suddetto nuovo DM di cartolarizzazione, che evidentemente il ministro Grilli non intende più firmare.
Il 20 marzo 2013 viene trasmesso alle Organizzazioni Sindacali il nuovo DM firmato dal sottosegretario Polillo ed in corso di registrazione presso la Corte dei Conti. Il provvedimento in questione si limita a correggere, con una semplice operazione contabile, l’errore tecnico delle somme destinate ad AAMS e lascia inalterato tutto il resto.
Questo percorso appena completato potrebbe somigliare ad uno spettacolo demenziale di una compagnia teatrale di terz’ordine. Nella tragica realtà del MEF, invece, gli attori protagonisti sono il ministro Grilli ed il sottosegretario Polillo, affiancati dai “truccatori” del Gabinetto del Ministro e della Ragioneria, dalle “comparse” dell’Amministrazione tra le quali è assente la dott.ssa Vaccaro, capo della Direzione Centrale del Personale, che dopo qualche fugace ed infelice apparizione nella delegazione di parte pubblica è letteralmente scomparsa dalla scena, forse perché troppo impegnata ad accumulare ritardi nel pagamento della quota del 20% del FUA 2011 e delle altre competenze accessorie dei lavoratori.
La USB MEF ritiene che, con questa vicenda, nel nostro dicastero si sia toccato definitivamente il fondo non solo per l’effetto disastroso provocato sull’entità del salario accessorio e sui tempi di erogazione dello stesso ai lavoratori ma anche per la miseria culturale e politica dimostrata dai protagonisti suddetti.
Nell’incontro del 10 aprile p.v., quindi, non si potrà in alcun modo far finta che niente sia successo per procedere ad un accordo formale che non lasci alcuna traccia delle gravi responsabilità dell’Amministrazione e della parte politica.
La USB MEF presenterà al tavolo negoziale una proposta di rottura e parzialmente risarcitoria. Si chiede che, ferme restando le risorse di rispettiva competenza del settore Economia e del settore Finanze:
· si paghino in tempi certi ed immediati i fondi complessivi del personale delle aree e dei dirigenti senza alcuna forma di ripartizione a monte degli stanziamenti;
· non si usi alcuna parametrazione dei compensi;
· non si faccia riferimenti cervellotici, realisticamente inesistenti, ai sistemi di rilevazione della produttività e del raggiungimento degli obiettivi.
L’unica alternativa percorribile rispetto a questa proposta sarà quella di lasciare all’Amministrazione la responsabilità di procedere unilateralmente al pagamento delle somme dovute chiudendo indegnamente, così come ha iniziato, questa vicenda.