L’Usb ribadisce il no all’obbligo del lavoro domenicale, ma questa non deve essere l’ennesima scusa, per le aziende, per colpire i lavoratori. La proposta di legge, presentata dal ministro Luigi di Maio, di abrogare le liberalizzazioni del decreto Monti e ridurre le aperture domenicali a pochi giorni durante l’anno, hanno scatenato una moltitudine di polemiche, sopratutto da parte dei datori di lavoro.
Le aziende, che controllano la Grande Distribuzione Organizzata, hanno minacciato di cancellare 400 milioni di retribuzione aggiuntiva, legata alle liberalizzazioni (pari a 16 mila occupati full time). Peccato che questi 16 mila occupati full time non esistano, dal 2011 ad oggi si sono persi 30 mila posti di lavoro. I lavoratori che coprono anche la domenica sono 460 mila, per una retribuzione, come hanno dichiarato le aziende, pari a 400 milioni, significa che un lavoratore full time, in media, percepisce 70 euro mensili in più per quattro domeniche, che scendono a 50 per i part time.
Lavorare la domenica vuol dire lavorare precari con minor tutele e sicurezza.
Il 56% dei neo assunti per lavorare soltanto nel fine settimana, infatti, ha un contratto atipico, i part time superano il 30%. L’esercito dei lavoratori domenicali è donna, giovane, under 35 e instabile, spesso non vengono assunte direttamente dal centro commerciale come gli altri, ma sono personale somministrato di cooperative esterne, costrette ad una contrattazione peggiorativa rispetto al ccnl del Terziario.
In generale, i lavoratori invisibili, perché soggetti a forme contrattuali irregolari o completamente in nero, sono 3 milioni, il lavoro irregolare incide sull’economia sommersa per il 37%. Il commercio è il settore in cui il lavoro grigio incide di più (24%), seguito a poca distanza dalle costruzioni.
Prima di minacciare qualsiasi licenziamento, la Grande distribuzione ha l’obbligo di stabilizzare tutti i lavoratori coinvolti sia coloro che coprono i turni domenicali sia coloro che coprono quelli feriali.
Le recenti e vittoriose lotte dei lavoratori hanno dimostrato la forza di questo settore. L’Usb e i lavoratori preparano tutte le forme di rivendicazioni se i posti di lavoro, i livelli salariali e i diritti di tutti i lavoratori non verranno rispettati.
Usb Commercio