Tutti i sindacati che hanno firmato il contratto integrativo INPS 2018, chi in un modo chi in un altro, hanno preso le distanze da quello che hanno sottoscritto. Tutti, CGIL-CISL-UIL-CONFINTESA-CONFSAL UNSA-FLP, si sono dichiarati contrari a quanto da loro stessi previsto all’art. 14, comma 2, lettera K del CCNI, laddove è scritto che la maggiorazione oraria per l’attività di front office spetta al personale del profilo amministrativo. Ma li leggono i contratti prima di firmarli? Non riusciamo proprio a pensare che l’amministrazione abbia costretto i sindacati a sottoscrivere qualcosa che a loro non andasse bene.
Se vogliamo considerare la loro buona fede c’è da pensare che siano sbadati ed incapaci, ma ci riesce davvero difficile immaginare un’amministrazione che si mette contro sei sindacati per limitare il numero dei percettori della maggiorazione oraria.
Ora cadono tutti dal pero e tuonano contro l’amministrazione in modo minaccioso, invocando modifiche al contratto da loro stessi sottoscritto.
USB già il giorno seguente la firma del CCNI 2018 aveva dichiarato che la maggiorazione oraria per l’attività di front office sarebbe stata di difficile applicazione ed avrebbe potuto determinare ingiustizie. Basta andare a rileggersi quanto scritto dal sindacato di base dell’INPS nei volantini N. 40 dell’8 aprile 2019, N. 46 del 19 aprile 2019 e N. 117 del 4 dicembre 2019. Lo scorso 2 gennaio 2020 USB ha scritto una nota all’amministrazione ed ai sindacati che partecipano ai lavori del tavolo sindacale nazionale, nota che si allega al presente volantino, proponendo un’interpretazione autentica del contratto integrativo che includa i profili di analista di processo, consulente della protezione sociale e sanitario, tra quelli che hanno diritto alla maggiorazione oraria per attività di front office, oltre ovviamente il personale amministrativo, sottolineando che tale maggiorazione debba riguardare anche l’attività di consulenza e l’agenda appuntamenti.
Domani è prevista la convocazione del tavolo sindacale nazionale: può essere quella la sede per riparare all’errore commesso con il contratto integrativo sottoscritto in via definitiva il 22 ottobre 2019. La USB continua ad essere esclusa dai tavoli per non aver voluto firmare il CCNL, altrimenti si sarebbe adoperata a quel tavolo per trovare la migliore soluzione possibile.
Roma, 7 gennaio 2020 USB Pubblico Impiego INPS
LETTERA INVIATA ALLA DIRIGENZA
Al presidente
Prof. Pasquale Tridico
Alla direttrice generale
Dott.ssa Gabriella Di Michele
Alla direttrice centrale Risorse Umane
Dott.ssa Maria Grazia Sampietro
Alle segreterie nazionali INPS
CGIL-CISL-UIL-CONFINTESA-CONFSAL UNSA-FLP
e p.c. Al dirigente l’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott. Aldo Falzone
A tutti i lavoratori
Oggetto: Maggiorazione oraria prevista dall’art. 14, comma 2, lettera K, CCNI INPS 2018, per attività di front office.
Con riferimento alla maggiorazione oraria indicata in oggetto, la scrivente organizzazione sindacale chiede che attraverso un’interpretazione autentica del contratto integrativo INPS 2018 tale compenso sia esteso al personale di profili diversi da quello amministrativo, anch’esso coinvolto nell’attività d’informazione ai cittadini utenti. Ci si riferisce in particolare al personale assunto con il profilo di analista d’amministrazione e di consulente della protezione sociale, nonché al personale del profilo sanitario.
Si chiede, inoltre, che la maggiorazione sia riconosciuta anche per le attività di consulenza ed agenda appuntamenti e per il tempo che veda realmente impegnati i lavoratori nel servizio di sportello e d’informazione ai cittadini utenti.
Cordiali saluti.
Roma, 2 gennaio 2020 p. USB Pubblico Impiego INPS