Con la Legge di Stabilità varata dal Consiglio dei ministri il 9 ottobre continua la sistematica devastazione con cui, in poco più di un anno, il governo ha attaccato a fondo ogni aspetto delle condizioni di vita e di lavoro di categorie via via sempre più ampie di lavoratori salariati.
IN PARTICOLARE PER I DIPENDENTI DEGLI ENTI LOCALI SONO STABILITI:
· il blocco degli stipendi, prorogato a tutto il 2014;
· la conferma del blocco dei contratti, con voci alterne e preoccupanti sul mancato ripristino più o meno prolungato della vacanza contrattuale e la possibilità che i contratti rimangano fermi fino al 2017;
· il taglio di 2,2 miliardi, aggiuntivo alla “spending review” di luglio, richiesto a Comuni, Province e Regioni per il 2013;
· la minaccia di decurtazione del 50% dello stipendio nelle giornate di permesso per L.104/92 a cui si aggiunge il recente taglio del buono pasto che, “livellato” a 7€ per tutti, per gran parte dei lavoratori comunali significa circa 50€ in meno in busta paga.
Inoltre:
· nuovi tagli per 600 milioni di euro al fondo sanitario nazionale del 2013 che, sommati a quelli passati, compromettono sempre più seriamente la qualità dei servizi resi alla cittadinanza;
· aumento dell’IVA nel 2013, che essendo uguale per tutti colpisce maggiormente le fasce di cittadini economicamente più deboli;
· peggioramento delle agevolazioni fiscali per i redditi superiori a 15.000€ con l’introduzione di una franchigia di 250€ per alcune deduzioni e detrazioni, che ovviamente peserà molto poco sulle fasce di reddito alte, ma parecchio su quelle a filo dei 15.000€, annullando i pochi benefici della riduzione di un punto delle aliquote IRPEF.
Dopo aver predisposto gli strumenti normativi atti a licenziare masse di lavoratori stabili nel pubblico impiego, attivando le procedure di mobilità coatta previste dalla legge Brunetta, il governo Monti-Napolitano prosegue sistematicamente la sua azione contro i lavoratori, animato inoltre dalla volontà di azzerare le risorse di bilancio destinate alla spesa sociale, allo scopo di impoverire ulteriormente categorie sempre più ampie di cittadini: non solo lavoratori salariati pubblici e privati, ma anche giovani e disoccupati, pensionati e invalidi.
È DUNQUE IMPORTANTISSIMO PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 27 OTTOBRE
COME OCCASIONE PER DARE MASSIMA VISIBILITA’ ALLA LOTTA E ALLA PROTESTA
CONTRO IL GOVERNO E LE SUE POLITICHE ANTISOCIALI
MA AFFINCHE’ TALE INIZIATIVA NON SI RIDUCA A MERA RAPPRESENTAZIONE CELEBRATIVA DEL DISSENSO
· è necessario rendersi conto che gli strumenti della concertazione si sono rivelati profondamente dannosi per i lavoratori e che non rimane più spazio per alcuna trattativa
· è necessario privare di ogni sostegno tutti i sindacati complici del peggioramento delle condizioni di vita generali
· è necessario abbandonare l’ottica di chi “difende soltanto il proprio giardino” perché ormai è sotto gli occhi di tutti, anche di quelli che preferiscono non vedere, che non ci sono più garanzie per nessuno
· è necessario che la lotta prosegua giorno per giorno, in ogni posto di lavoro, in ogni piazza, mettendo da parte la paura e praticando il conflitto.
per Roma: partenza in pullman da Via Dino Col ore 5.45 / Piazza della Vittoria ore 6.00. Costo 25€; gratis per gli iscritti
Genova, 22.10.2012; f.to in proprio Via Pacinotti 5 U.S.B. P.I. Federazione Liguria