Il prossimo 10 maggio per migliaia di educatrici e famiglie romane sarà una giornata di lotta a sostegno della vertenza cittadina in difesa dei nidi pubblici.
La giornata, indetta dall’USB, si articolerà in diverse iniziative. Le educatrici si recheranno al lavoro indossando un adesivo con la scritta DOVE VANNO I BAMBINI? AL NIDO PUBBLICO, NON UN POSTO QUALSIASI, per rivendicare la necessità di lasciare i servizi educativi in mano pubblica e non al mercato.
Ai genitori e alle centinaia di precarie verrà proposto di firmare le lettere destinate al Sindaco Alemanno, con cui si chiede il ritiro del bando di privatizzazione di 8 nidi pubblici e l’apertura immediata di queste stesse strutture a gestione pubblica diretta e con la stabilizzazione dei rapporti di lavoro per il personale precario, attualmente impegnato nei nidi comunali.
Inoltre, partire dalle ore 15.30 si terrà un incontro con la cittadinanza presso l'asilo nido di Largo Rotello (zona Castelverde), che ora è in gestione pubblica ma dal prossimo anno sarà affidato a privati.
Comune di Roma. 10 Maggio 2013, 'giornata per la difesa dei nidi pubblici'
Care colleghe, cari genitori, a settembre 8 nidi pubblici saranno privatizzati dall’amministrazione del sindaco Alemanno:
via Flora Municipio V, Largo Rotello Municipio VIII, via di Trafusa, via Vivanti e Largo Camboni municipio XII, via dei Colli Portuensi Municipio XVI, via di Valcannuta Municipio XVIII e via Basilide Municipio XIX.
I privati che dovrebbero prendere in gestione gli asili avranno un contributo di 480,769 € mensili per ogni bambino proveniente dalle liste di attesa del Comune di Roma; 645 bambini per una cifra totale di 10.233.173 milioni di Euro!
Cifra importante, regalata a chi pretende di fare impresa con i soldi pubblici, ma ridicola se si considera che per gestire un asilo, garantendone la qualità, ne sono necessari almeno il doppio.
Il sistema è ormai collaudato, il contenimento dei costi ed i guadagni saranno realizzati sulle spalle delle educatrici, sui loro salari dimezzati, sulle ore in più lavorate.
In sostanza, sullo sfruttamento del personale e sulla precaria assistenza offerta ai bambini!
A questo si va ad aggiungere la vergogna dell’affollamento. Ad esempio, nel nido di via Valcannuta nel XVI Municipio, è prevista l’accoglienza di 98 bambini per una superficie netta utile totale di 502 mq, comprensiva di servizi, spazi per il personale e cucina, ossia spazi non utilizzati dai bambini. Sono 5,2 mq per ogni bambino, parametri vistosamente peggiorativi anche rispetto a quelli fissati dalla legge sui “nidi pollaio” voluta dalla Polverini.
Il modello di Alemanno è un servizio di custodia, anacronistico e indegno di una società civile. La decisione di mettere a bando otto nidi pubblici è una scelta scellerata che tenta di aumentare il numero dei posti disponibili scaricando i costi sull’utenza e sulle operatrici.
Una pessima decisione che abbasserà gli standard qualitativi del servizio e aumenterà i disagi per chi sarà costretto a lavorare con retribuzioni più basse e maggiori carichi di lavoro.
Gli otto nidi devono essere immediatamente aperti con una gestione pubblica e di qualità, assumendo le educatrici precarie del Comune di Roma.
Per questo USB prosegue lo stato di agitazione e invita tutto il personale ed i genitori
Venerdì 10 maggio
· Ad inviare una lettera al sindaco Alemanno per bloccare il bando e chiedere l’apertura immediata degli otto nidi con una gestione pubblica diretta.
· A recarsi al nido con la scritta:
DOVE VANNO I BAMBINI? AL NIDO PUBBLICO,
NON UN POSTO QUALSIASI
· A partecipare al Presidio - dalle ore 15,30 alle 16,30 - presso il nido di Largo Rotello, Castel Verde municipio VIII, per informare i genitori della imminente privatizzazione del servizio.
intervenite tutte per difendere i nostri Nidi!