Milioni di italiani lavorano di notte, ma pochi conoscono i loro diritti. Uno su tutti: il diritto a un pensionamento anticipato.
Dal 1° gennaio 2012, la legge italiana impone ai datori di lavoro di comunicare al Ministero del Lavoro il numero esatto di ore notturne svolte dai dipendenti. Questo dato è fondamentale per calcolare le maggiorazioni che consentono ai lavoratori notturni di accedere a un pensionamento anticipato senza penalizzazioni.
Un diritto spesso ignorato: Purtroppo, molti lavoratori notturni sono ancora all'oscuro di questo diritto. Spesso, a causa della disinformazione o dell'omissione da parte dei datori di lavoro, le ore notturne non vengono correttamente registrate. Di conseguenza, numerosi dipendenti sono costretti a lavorare oltre i limiti previsti per la pensione, perdendo così un diritto fondamentale acquisito con il proprio lavoro.
Questo ritardo nell'accesso alla pensione comporta un prolungamento della vita lavorativa in condizioni spesso gravose e un impatto negativo sulla salute.
L'azione del sindacato USB: Il sindacato USB, da anni impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori, ha segnalato questa grave situazione alla Direzione Generale per il Personale civile ed Autorità competenti. Grazie all'azione del sindacato, in alcune realtà lavorative si è riusciti a ottenere il riconoscimento di questo diritto, costringendo i datori di lavoro a regolarizzare la posizione dei dipendenti. L'USB continuerà a lottare e promuovere iniziative legali, al fine di garantire che tutti i lavoratori notturni possano beneficiare delle maggiorazioni previste dalla legge, anche in presenza di informazioni incomplete o mancanti.
Il lavoro notturno è considerato un'attività usurante ai sensi del D.lgs. 66/2003, in quanto espone i lavoratori a rischi per la salute e il benessere psicofisico.