COMUNICATO SINDACALE
Si è tenuta ieri 5 giugno una riunione sul Protocollo condiviso Covid19 per gli aggiornamenti relativi all’uso della strumentazione per la rilevazione della temperatura corporea (termoscanner, etc…) e per le modifiche che l’Amministrazione vorrebbe apportare in merito alla riapertura delle attività.
Per quanto riguarda l’uso del termoscanner o di altri strumenti, negli Uffici ove sia presente la vigilanza procederà quest’ultima a rilevare la temperatura corporea mentre, dove non è presente, la USB ha proposto di chiedere la possibilità di impiegare i volontari della Protezione Civile, già presenti in altre Amministrazioni e Uffici, liberando in questo modo lavoratrici e lavoratori da questo compito.
Per quanto riguarda invece la riapertura delle attività l’Amministrazione ha proposto l’aumento dei giorni lavorativi massimi previsti in sede ad un totale di 11 giorni mensili mentre al momento sono otto, ma su questa proposta l’USB ha espresso alcune perplessità. Al momento non riteniamo essercene l’urgenza, stante la situazione epidemiologica incerta, al di là degli indici di contagio citati dall’Amministrazione, che hanno valore meramente provvisorio e statistico e che gli esperti dovranno analizzare su un periodo di tempo più lungo per valutarne l’attendibilità (tra l’altro diversi tra regione e regione o tra piccole e grandi città). Non è stato sufficientemente chiarito inoltre che il rientro debba essere esclusivamente volontario, non dovendosi confondere con una comunicazione di disponibilità.
Inoltre l’Amministrazione ha proposto il superamento della categoria 3 per le quali attualmente è previsto un esonero dal rientro, che comprende coloro che si trovano in condizioni di potenziale disagio come ad esempio coloro che utilizzano i mezzi pubblici, oltre che gli ultrasessantenni e i genitori di figli fino a 12 anni di età. L’USB ha espresso la propria contrarietà per le stesse motivazioni espresse sopra. Per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi pubblici abbiamo richiesto preliminarmente l’intervento del Mobility Manager per offrire delle alternative, come ad esempio convenzioni a prezzo politico con le autorimesse presenti nei pressi delle sedi di servizio.
Vogliamo aggiungere infine che non ci sono al momento nuove circolari da parte della Ministra della Funzione Pubblica né atti del Governo che abbiano modificato ufficialmente la situazione della Pubblica Amministrazione, che è e rimane in modalità agile nelle attività ordinarie fino al termine del periodo emergenziale. Pur se è consentita la graduale riapertura degli uffici, questa si deve intendere solamente nell’ottica della ripresa delle attività produttive e sempre avendo come priorità la tutela della salute dei dipendenti. L’ACI ha comunque riaperto i suoi uffici, anche se in modo parziale e di fatto è tornata a sostegno delle attività legate al mondo dell’automobile. Abbiamo ribadito più volte tutte le difficoltà che sono state riscontrate negli Uffici Territoriali, che non dipendono certamente dalla riapertura parziale di questi ultimi ma dalla difficoltà dell’utilizzo delle nuove procedure per il documento unico che abbiamo esposto nel nostro comunicato del 4 giugno scorso. A fronte di ciò quindi, riteniamo non ci sia la necessità di far rientrare coloro che si trovino in condizioni di potenziale disagio.
Comunichiamo infine che siamo stati convocati per la prossima settimana, in presenza dei vertici politici, per le questioni legate al riconoscimento dei buoni pasto e delle indennità.
Vi terremo informati