Il nuovo progetto per la costruzione del nuovo ospedale cittadino ad Alessandria fa sorgere alcuni dubbi, non tanto per l’ubicazione rivista (meno male) in quanto l’ipotesi zona aeroporto è stata bocciata per “criticità gigantesche” ( cit. Presidente Regione A. Cirio), così come avevamo sollevato in un precedente comunicato del 4 gennaio, bensì per le spese pubbliche da sostenere a carico dell’INAIL per la costruzione ma soprattutto, vista la situazione della sanità pubblica (carenza medici, infermieri assunzioni docet), il rischio è quello di far nascere una struttura pubblica già al collasso che non sarà in grado di dare risposte ai cittadini e quindi il “giochetto dei prenditori” sarà quello di svendere tutto ai privati con ricadute negative sui pazienti.
Più macroscopica è l’affermazione che la zona “ORTI”, sulla quale doveva sorgere il nuovo ospedale, interessata dall’alluvione del 1994 che ha causato 70 vittime e 2226 sfollati, ad oggi è ancora ad alto rischio esondazione e l’unica nota positiva del nuovo ospedale è quella di aver nuovamente fatto riemergere dal fango dell’alluvione il problema della messa in sicurezza del fiume Tanaro e degli abitanti di quelle zone.
Pertanto le domande sorgono spontanee: come mai gli enti preposti non sono riusciti in questi 30 anni nella messa in sicurezza dei cittadini che abitano tutt’ora quelle zone? Come mai le giunte politiche che si sono susseguite alla guida di Alessandria hanno perso di vista la tutela dei propri concittadini? Ora come intendono attivarsi prima che il clima siccitoso si trasformi in precipitazioni copiose?
A questi dubbi e domande andrebbero date risposte certe e rassicuranti con fatti concreti.
Per quanto ci riguarda riteniamo che piuttosto di investire soldi pubblici nell’economia di guerra si pensi ad investire risorse prioritariamente per i pronto soccorso, visite specialistiche, medici di esperienza, valorizzazione di quanto esistente nei territori, ad esempio agli ospedali dei centri zona o anche di centri minori da rilanciare come strutture di prossimità evitando agli utenti, che pagano le tasse per un SSN, esodi biblici in altre città.
Per USB Alessandria
Giovanni Maccarino