Si è svolto a Bologna il terzo congresso regionale della USB del lavoro privato della Emilia Romagna, presenti le delegate e delegati provenienti dai territori eletti nei congressi provinciali.
Una discussione ricca di contributi che ha evidenziato i risultati, le potenzialità, le difficoltà e le prospettive del sindacato di classe e conflittuale nel nostro territorio. Dalla logistica all’industria, dai trasporti alle cooperative sociali ribadita la necessità di un impegno comune per affrontare la sfida dei prossimi mesi che ci vedranno impegnati nella costruzione dello sciopero generale del 2 dicembre e di un ampio fronte di opposizione al padronato, al prossimo governo e alle politiche di economia di guerra, così come ad ogni ulteriore arretramento nei diritti e restringimento delle libertà sindacali e democratiche.
Tanti gli interventi sull’emergenza carovita e sulla guerra, con i salari bloccati da un modello contrattuale tutto sbilanciato dalla parte delle esigenze del mercato e delle imprese, che ha reso Italia è l’unico paese europeo in cui i salari, nel decennio chiuso al 2020, hanno avuto un calo del 2.9% per la precisione. Un modello contrattuale di resa sindacale determinate da Cgil Cisl Uil. All’orizzonte l’impatto degli ulteriori aumenti del 60% sulle forniture energetiche, il rischio di innumerevoli posti di lavoro persi e cassa integrazione diffusa.
Approvati i documenti congressuali con la nostra piattaforma sindacale centrata su aumenti salariali a livelli europei, riduzione orario di lavoro a parità di salario, salario minimo a 10 euro per legge, aumento dei massimali della Cigo e per tutte le categorie, sul nazionalizzare gli asset strategici e mettere il privato al servizio della collettività.
Il congresso ha infine eletto i nuovi organismi regionali e i delegati al congresso nazionale della USB Lavoro Privato del 5 e 6 novembre.
USB Lavoro Privato Emilia Romagna