Dopo 9 mesi, nelle residenze per anziani CRA - RSA di Modena e Provincia il Covid–19 continua a circolare liberamente come se nulla fosse, nonostante la chiusura delle visite dei famigliari con conseguente impatto psicologico ed emotivo sull’anziano. La situazione non riguarda solo Modena, è un problema diffuso su tutto il territorio nazionale. Ciò che avviene nelle CRA -RSA accreditate del Comune di Modena e provincia rasenta il paradosso, se non fosse per la tragedia che non accenna a diminuire, dimostrando come il sistema in cui è concepita l’assistenza ad anziani e disabili ha fallito!
La causa? Viene richiesto al personale che opera nelle CRA -RSA di rientrare in servizio, anche se positivi al virus oppure in isolamento fiduciario perla positività di un familiare, senza eseguire il tampone di controllo.
Se le segnalazioni a noi pervenute fossero veritiere - come crediamo che siano -, le responsabilità da parte di tutti gli organi preposti, dall’AUSL alla Regione Emilia Romagna nella persona dell’assessore alla salute Raffaele Donini, al Comune di Modena, ossia tutti coloro che ACCREDITANO le strutture convenzionate, sono elevate. Hanno l’obbligo di vigilare sulla gestione delle CRA – RSA. Se gli operatori vengono tacciati di essere gli “untori” di chi è la responsabilità?
Occorre vigilare sul benessere degli anziani che, inevitabilmente, passa attraverso il benessere degli operatori sanitari stessi, i quali devono essere tutelati. Quello che avviene nelle residenze anziani è l’effetto delle scelte politiche di privatizzazione e smantellamento del servizio pubblico. I numeri sono chiari: da un recente censimento di 4000 CRA – RSA su tutto il territorio nazionale, l’86% sono a gestione privata, percentuale che in Emilia Romagna raggiunge l’80%.
Profitto e diritto alla salute non possono coesistere. Al giorno d’oggi CRA – RSA sono concepite e gestite come parcheggi, in cui è necessario occupare tutti i posti disponibili per guadagnare. Guadagno – Profitto ottenuto attraverso la riduzione del costo del lavoro, impiegando il minor numero di operatori rispetto alle reali necessità, a rischio della salute!CRA – RSA sono divenute contenitori vuoti, in cui il rapporto umano, la relazione, il diritto alla salute non sono garantiti in quanto divenuto un lavoro meccanico, di quantità a discapito della qualità.
La cultura dello scarto… L’anziano, il malato, non sono più produttivi… Ma producono per altri…
Comitato familiari e Operatori "Libro Verde"
USB – Pensionati