Dopo che le lavoratrici e i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale hanno risposto con enorme compattezza nello sciopero del 9 ottobre 2023, a difesa del proprio diritto a rivendicare una piattaforma di mobilitazione della categoria, denunciando, inoltre, il percorso repressivo del governo che è nuovamente ricorso all'utilizzo della precettazione, sono adesso le associazioni datoriali che a fronte di una mobilitazione sempre più consistente degli autoferrotranvieri sollecitano il governo a limitare in modo drastico l'esercizio del diritto di sciopero.
Così l' AGENS, Agenzia Confederale dei Trasporti e Servizi, che rappresenta gli interessi del settore dei trasporti e dei servizi nel sistema di Confindustria,si fa portatrice di un progetto di legge per limitare il diritto di sciopero nelle società esercenti Trasporto Pubblico Locale.
Una forte accelerazione al disegno di un governo autoritario che, già di per se, da forti segnali al voler modificare le leggi basilari della democrazia a partire dal dettato della Costituzione; un fascino irresistibile per Confindustria e la stessa AGENS che sembrano guardare con simpatia i paesi come Polonia, Ungheria e Romania... dove si vorrà poi mettere mano? Legge elettorale? Costituzione? Editoria?
Altro che garantire il diritto alla mobilità!
Se AGENS vuole garantire veramente il diritto alla mobilità, dovrebbe disporre per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende ad essa associate, salari decenti, mezzi efficienti e sicuri, carichi di lavoro umani.... mentre, guarda caso, essendo ormai troppi i lavoratori che protestano e scioperano con quelle sigle sindacali definite “minori”, con le quali scioperoano la stragrande maggioranza degli addetti al settore, si sceglie di garantire questo diritto alle sole organizzazioni sindacali che fino ad oggi si sono dimostrate al loro pieno ed indiscusso servizio firmando contratti, accordi e normative che hanno ricondotto il mondo del lavoro al ventennio passato.
LE LAVORATRICI E LAVORATORI DEL TPL NON FARANNO UN PASSO INDIETRO: LUNEDI' 27 NOVEMBRE E' SCIOPERO NAZIONALE DI 24 ORE!
TORNIAMO A RIVENDICARE:
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il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali;
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il superamento dei penalizzanti salari d'ingresso garantendo l'applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti;
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la necessità di modificare l'ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato;
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la sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro;
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il salario minimo per legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato;
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una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le OO.SS. e le associazioni datoriali di categoria;
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blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali.
Lo sciopero sarà articolato territorialmente nel rispetto delle normative vigenti in materia dell’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
USB Lavoro Privato, Coordinamento Nazionale settore TPL