Siamo al dunque, in pochi giorni si chiuderà la trattativa Alitalia (in realtà non è mai stata tale, tra gli ultimatum fatti pervenire, l’esiguità di sindacati indegni coprotagonisti dell’attuale stato di cose, l’ignavia dei capitani coraggiosi, delle banche del salvataggio 2008 e le necessità di un Governo bisognoso di visibilità alla presenza di un convitato di pietra), già arriva lo “scarica barile” per accollare a qualcun altro le responsabilità di questa situazione.
In questa settimana, mentre la priorità assoluta per questa categoria dovrebbe essere il salvataggio dei posti di lavoro e i criteri per ordinare la lista d’anzianità, c’è chi si preoccupa dell’impatto del CCNL perché non vuole pagare nessun prezzo al salvataggio dei colleghi. Il fatto che qualcuno rischia di andare in mezzo ad una strada, non è un problema.
USB ha sempre detto che il CCNL non aveva senso in questa fase ma riteniamo che il tema venga un attimo dopo la garanzia dell’occupazione. Qualcuno, il contratto non l’avrà!
Fina dall’inizio USB ha parlato di
esuberi zero e avvio di una politica di recupero occupazionale per tutto il settore;
solidarietà ed equità e trasparenza nella gestione delle categorie;
la riforma del settore quale elemento imprescindibile sia per il recupero occupazionale sia per evitare di trovarsi tra 3 anni di nuovo con il cappello in mano.
Purtroppo, vediamo il compimento di una trasformazione di questa categoria in senso completamente contrario e orripilante. Nel giro di poche ore qualcuno esce allo scoperto e lancia un messaggio: il problema degli esuberi riguarda chi dovrà subirlo, mentre per altri è solo una questione di potere personale. Chi invece è salvo ha altre necessità e fa finta di non vedere che i problemi sono strettamente legati tra di loro.
Ebbene abbiamo da dire una cosa: è un’impostazione che respingiamo al mittente. Mistificare la questione del contratto di settore solo per scaricare su altri l’incapacità di difendere in modo serio le tutele contrattuali è vergognoso. Non ci possiamo mai dimenticare che questi signori sono esperti di contratti al ribasso vedi CITYLINER. Siamo molto curiosi di vedere come la UIL e il cosiddetto “polo dei naviganti” , sarà capace di esentare i lavoratori dalla pressante richiesta da parte dell’azienda di trovare i 48 milioni di euro chiesti per il piano Stand Alone e da interventi strutturali su norme e salario.
Dall’altra oramai è palese che CGIL, CISL UGL per l’obiettivo CCNL, grande punto d’arrivo della carriera sindacale di certi soggetti, siano disposti a fare compromessi sulle normative e soprattutto sui trattamenti economici di CAI. Le sigle confederali sono da mesi spaccate sul fronte del CCNL.
Ancora una volta i lavoratori sono messi l’uno contro l’altro. E’ il meglio che queste sigle riescono a fare. Gli stessi che da cinque anni conducono la danza sono in pista per quest’ultimo giro di valzer.
Ciascuno cerca di governare il proprio gregge per continuare a tosarlo a proprio piacere. USB ha un altro obiettivo e per questo continuerà a battersi: che nessuno si faccia male perdendo il lavoro perché solo chi l’ha perso sa quanto fa male.
Fiumicino, 8 luglio 2014
RRSSAA AA/VV Alitalia Cai Smart Carrier Cityliner