Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

FIAT

Contrastare la lotta di classe dei padroni, connettere e unificare le lotte: il 25 settembre con la scuola, il 9 ottobre alla Fiat a Torino, verso una mobilitazione generale nazionale

Nazionale,

In allegato il documento impaginato

Ordine del giorno del Coordinamento Nazionale USB

Il Coordinamento nazionale USB riunito a Chianciano il 10/11/12 settembre 2010 ha unanimemente condannato l’attacco in corso alle conquiste del movimento dei lavoratori portato avanti dal governo e dai padroni con la complicità delle confederazioni concertative.

Il tentativo in corso di riscrivere le regole delle relazioni industriali/sindacali/sociali nel paese a tutto beneficio delle imprese e la manifesta volontà di impedire ogni forma organizzata del conflitto sono,  questi si, veri e propri attacchi squadristici tesi ad eliminare ogni pur minima opposizione allo sfruttamento.

Negli ultimi 25 anni i redditi da lavoro dipendente hanno perso circa 8 punti di PIL a favore dei redditi da capitale con una quantificazione non inferiore ai 140 miliardi di euro passati da fattore lavoro a fattore capitale.
La disoccupazione nel Paese ha raggiunto livelli di guardia soprattutto per quanto riguarda i giovani, le ore di cassa integrazione sono al massimo dagli ultimi 35 anni e per centinaia di migliaia di cassaintegrati la prospettiva, da qui a pochi mesi, è l’uscita totale dal mercato del lavoro.
La pesantissima riduzione di organici in tutti i settori, dall’industria alla scuola al pubblico impiego, alle telecomunicazioni, alle banche, alla sanità ma, forse con diversa intensità, in tutti i settori e le categorie,  sta producendo una fortissima intensificazione dei ritmi di lavoro e della fatica mentre l’uso indiscriminato delle forme di lavoro flessibile oltre a produrre  precarietà ed insicurezza per milioni di giovani e non più giovani viene agitata come un formidabile strumento di ricatto per gli occupati.
La profonda crisi in atto ha altresì prodotto un generale impoverimento del mondo del lavoro e della popolazione ed ha riaperto la questione della povertà e dell’indigenza anche per coloro che hanno forme di garanzia lavorativa.
Sono tornate ad essere centinaia di migliaia le famiglie che non hanno un reddito/salario sufficiente e che per questo motivo sono in grave sofferenza nel pagare gli affitti, i mutui, le bollette dei servizi e sono quindi soggette a pignoramenti, sfratti, confisca della casa e dei beni, condizioni che, tra l’altro, colpiscono in modo massiccio anche i lavoratori immigrati che con la perdita del posto di lavoro vengono gettati nella irregolarità e nella clandestinità.
La tutela della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, mai completamente realizzate,vengono considerate dal governo un lusso e ci si appresta a modificarne in peggio la normativa di riferimento, addirittura in spregio alla già blanda normativa europea che invece si applica senza aprire bocca quando si tratta di aumentare l’età pensionistica delle donne del pubblico impiego.
La dichiarazione di guerra avanzata dai padroni e dal governo Berlusconi, sostenuta a spada tratta da Bonanni e Angeletti con l’acquiescenza del PD e della Cgil deve essere respinta.

La pretesa di riscrivere le relazioni sindacali, di introdurre norme sulla definizione della rappresentanza e rappresentatività tese ad espellere dal confronto le parti non complici, la dichiarata volontà di eliminare definitivamente il diritto di sciopero anche nel settore privato consegnandolo unicamente nelle mani delle confederazioni complici non è questione che riguardi questa o quella categoria che di volta in volta si venga a trovare al centro del fuoco incrociato dei padroni o del governo, ieri il pubblico impiego, la scuola, poi i trasporti, oggi i meccanici e chissà chi domani.
E’ questione che riguarda tutti, è questione generale e come tale ha la necessità di essere affrontata da tutta la confederazione perché solo con la confederalità è possibile mettere in campo le forze necessarie a combattere una battaglia di lunga durata come quella che si sta profilando.
Chi immagina, partendo dalla propria categoria, di poter condurre e vincere  questo scontro contando unicamente sulle proprie forze, non solo sbaglia ma paradossalmente rischia di favorire l’avversario di classe che da sempre lavora alla divisione del mondo del lavoro, così come mette a rischio la credibilità delle proprie azioni quel soggetto che, nella crisi politica imminente, non salvaguarda l’indipendenza della propria organizzazione dal quadro politico e si presta, anche incolpevolmente, ad essere utilizzato nello scontro politico in atto.

Il Coordinamento Nazionale USB consapevole della gravità dell’aggressione in corso nei confronti dei lavoratori, promuove per sabato 9 ottobre a Torino, una mobilitazione nazionale sotto gli uffici della FIAT, capofila degli aggressori, cui parteciperanno non solo i lavoratori metalmeccanici ma quelli di tutte le categorie, per praticare quell’unità del movimento dei lavoratori necessaria alla difesa collettiva e generale delle conquiste sin qui ottenute, all’avanzamento generale delle condizioni di vita e di lavoro, per rilanciare, con il conflitto, la forte richiesta di non pagare noi la crisi. Tale manifestazione sarà proposta anche alle altre organizzazioni del sindacalismo di base.

Il Coordinamento Nazionale USB impegna tutta la confederazione a sostenere la battaglia che si sta combattendo per rivendicare il diritto alle elezioni delle RSU nel pubblico impiego messo in discussione dalla riforma Brunetta e dalla paura delle organizzazioni concertative ed autonome di sottoporre le proprie scelte al giudizio dei lavoratori.

Il Coordinamento Nazionale USB, ove si giungesse alla definizione della data delle elezioni, lancia un appello a tutte le strutture e a tutti i territori della Confederazione affinché si mobilitino al massimo delle proprie capacità per ottenere un forte successo della nostra organizzazione di categoria.

Il Coordinamento Nazionale USB individua nella questione del salario/reddito, e quindi inevitabilmente sull’occupazione e la precarietà, una delle priorità di lotta e su questo la confederazione avvierà una vera e propria campagna che si articolerà anche nelle categorie e nei territori,già a partire dal sostegno all’Assemblea nazionale dei precari di scuola, università e ricerca da noi promossa per il 25 settembre prossimo.

Il Coordinamento nazionale USB ritiene altresì indispensabile rimettere al centro dell’attenzione la questione dei diritti dei lavoratori e della loro rappresentanza  organizzata, sia avviando una riflessione e un confronto aperto sia avviando una stagione di lotta per allargare i diritti.

Il Coordinamento Nazionale esprime la propria solidarietà alle comunità Rom oggetto delle operazioni di sgombero razziste e xenofobe attuate dagli enti locali con il sostegno attivo del governo.
 
Il Coordinamento nazionale USB decide di appoggiare e favorire, anche attraverso la partecipazione massiccia dei propri aderenti, la riuscita della Manifestazione nazionale su Casa e Reddito che il movimento nazionale per il reddito e il diritto all’abitare stanno costruendo per il mese di novembre.


Il Coordinamento nazionale USB ritiene altresì indispensabile costruire una forte mobilitazione nazionale e generale che coinvolga tutte le forze sociali e sindacali disponibili ad unire le proprie forze e popone quindi di avviare un largo confronto per definire le caratteristiche di lotta unitaria per la difesa del lavoro, per i diritti, per la libertà di organizzazione sindacale. A tal fine da mandato all’Esecutivo nazionale USB di avviare immediatamente una larga consultazione con tutti i soggetti potenzialmente interessati, a partire dalle altre organizzazioni del sindacalismo di base.