In allegato, un articolo del Sole24Ore e i link a quelli del FATTO QUOTIDIANO e IL GIORNALE che conferma il giudizio di USB su questa tornata di rinnovi contrattuali, soffermandosi in particolare sulla "trappola" dell'elemento perequativo, simbolo di un contratto palesemente "elettorale" (elezioni politiche e RSU), vera e propria truffa ai danni peraltro dei lavoratori con i redditi più bassi. Riteniamo particolarmente interessante che a confermare quanto affermato da subito da USB sia l'autorevole giornale di Confindustria.
La temporalità dell'elemento perequativo, che terminerà di essere erogato il 31 dicembre 2018, è solo uno degli aspetti che abbiamo denunciato e che ci hanno convinto della necessità di non accettare, in modo irrevocabile, questi bruttissimi contratti. Inoltre pone chiaramente anche il tema di cosa succederà il 1 gennaio 2019, quando non solo non ci sarà più l'elemento perequativo, ma scadranno i contratti appena firmati e andremo al nuovo rinnovo con l'entrata in vigore del Fiscal Compact.
E' chiaro che la lotta per la riconquista dei diritti e di salari adeguati per i lavoratori pubblici passa anche per l'opposizione a tutte le misure restrittive che arrivano dall'Unione Europea e per questo USB parteciperà alla raccolta di firme per la legge di Iniziativa Popolare contro il pareggio di bilancio in Costituzione, ma possiamo iniziare sin da subito a rifiutare gli effetti dannosi che arrivano da quel sindacalismo che a queste misure non si oppone, anzi ne è consapevolmente complice.
Quest'anno abbiamo la grande occasione per far pesare il nostro NO al Contratto con il voto alle elezioni RSU.
Non votare chi ha firmato! Non votare chi sicuramente firmerà dopo le RSU!
Il 17-18-19 aprile vota USB, il sindacato che c'è e non ci fa.
FATTO QUOTIDIANO
IL GIORNALE