“Accogliamo positivamente la notizia che Governo si avvia, probabilmente nel Consiglio dei Ministri di domani, a sbloccare l’atto di indirizzo per il rinnovo del Contratto Nazionale degli Enti di Ricerca”, dichiara Claudio Argentini della Segreteria Nazionale USI-RdB Ricerca. “Ma chiediamo che l’accelerazione a fini elettoralistici non dia luogo ad un corpo normativo deludente per le aspettative dei lavoratori”.
Nel corso del presidio svolto questa mattina dalle RdB-CUB di fronte l’istituto Superiore di Sanità, una delegazione è stata ricevuta dal Presidente del Comitato di Settore degli Enti pubblici di Ricerca, Professor Garaci.
Riferisce Argentini: “Nell’incontro abbiamo ribadito le nostre richieste: anticipo degli aumenti salariali e trattativa sulla parte normativa condotta seriamente. Il Presidente Garaci ha dato disponibilità, previa consultazione del Comitato, a valutare la possibilità di avviare l’iter per il rinnovo della sola parte economica qualora la trattativa dovesse prolungarsi”.
“Ci preoccupa però che l’atto di indirizzo sia stato modificato accettando alcuni rilievi del MEF, che hanno determinato una attenuazione della volontà degli Enti di risolvere una questione di estrema importanza come il sottoinquadramento, fenomeno molto diffuso nella Ricerca”.
Bisogna sottolineare che l’USI/RdB è l’unica sigla sindacale ad aver già da tempo presentato la propria piattaforma. “La nostra iniziativa – ricorda Argentini - è concentrata su alcuni punti che riteniamo centrali: sottoinquadramento, riconoscimento dell’anzianità di servizio pregressa per i precari a Tempo Determinato, modifiche dell’ordinamento ed entrata dell’ENEA nel comparto. Su questi argomenti con la Presidenza del comitato di settore si è registrata una convergenza che ci lascia ben sperare.” conclude il responsabile USI/RdB.
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