Dal Nazionale - La trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro 2019-2021 del Comparto Funzioni Centrali deve sciogliere ancora molti nodi sui principali capitoli dell’intesa: inquadramento del personale, progressioni economiche e di carriera, regolamentazione del lavoro agile, aggiornamento delle relazioni sindacali e degli istituti del rapporto di lavoro.
Ieri era in programma la discussione sul trattamento economico e sulla struttura della retribuzione, ma l’attenzione generale inevitabilmente è finita sulla proposta dell’Aran di istituire un “differenziale stipendiale professionale” sulla base delle valutazioni ricevute nell’ultimo triennio, un meccanismo che dovrebbe sostituire le attuali progressioni economiche all’interno delle singole aree.
Oggi si riprenderà a parlare del nuovo sistema di classificazione e per la USB prima di parlare della struttura della retribuzione va individuato un ordinamento professionale che valga per tutti i settori del Comparto Funzioni Centrali, trovando un’intesa sui meccanismi che regoleranno il riconoscimento della crescita professionale delle lavoratrici e dei lavoratori.
C’è ancora molto da fare e nessuno si sogni di contingentare i tempi della trattativa. Tuttavia, un dato è chiaro da tempo: l’aumento contrattuale mensile medio lordo a regime sarà di 78 euro, una cifra che risulterà ulteriormente ridimensionata dagli aumenti delle tariffe annunciati a partire dal prossimo ottobre. Il contratto collettivo nazionale da tempo non è più lo strumento utile a recuperare potere d’acquisto e nemmeno l’inflazione registrata.
Il boom economico annunciato in queste settimane esclude ancora una volta il pubblico impiego e il lavoro dipendente in generale. Contro le politiche del Governo Draghi, contro una pubblica amministrazione classista, precaria e clientelare, per un contratto che restituisca valore alle retribuzioni, valorizzi la professionalità acquisita, consideri il lavoro agile un’opportunità e non una punizione, migliori le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, la USB per il prossimo 11 ottobre ha indetto una giornata di sciopero generale. Questo è il momento di far sentire la propria voce e di rivendicare un contratto che sia finalmente utile a risolvere i tanti problemi e non rappresenti ancora una volta un passo indietro nel campo dei diritti.
L’ASSEMBLEA DEL 9 SETTEMBRE HA INDICATO LA STRADA
PROSEGUIAMO IL CONFRONTO IN TUTTI I POSTI DI LAVORO.
USB P.I. Funzioni Centrali