La trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici è alla stretta finale. Dopo un percorso fatto di delegazioni ultra ristrette, in barba alla democrazia ed alla trasparenza, Fim-Fiom-Uilm e Federmeccanica, sono pronte a firmare un contratto che è gradito alle imprese e perfettamente in linea con le indicazioni che arrivano dall’UE, ma che ai lavoratori ed alle lavoratrici riserva solo amare sorprese.
Salario: Fim-Fiom-Uilm hanno già accettato che per il 2016 non ci sia nessun incremento salariale. Inoltre è stato scelto l'indicatore IPCA (Indice prezzi al consumo armonizzato- indice inferiore all’inflazione reale ) nel passato osteggiato persino dalla Cgil per l'inaccettabile effetto deprimente sui salari. Nel triennio il recupero salariale sarà parziale rispetto al già pessimo indicatore Ipca:
• 0 per il 2016
• 75% Ipca del 2017 a giugno del 2018
• 50% Ipca del 2018 a giugno del 2019
La polpetta avvelenata del salario assorbibile: stando alle informazioni, i presunti “incrementi salariali” sarebbero solo virtuali, poiché a partire dal 2017 saranno riassorbiti dai premi strutturali e dagli scatti di anzianità del singolo lavoratore!
Contrattazione Aziendale un involucro vuoto: i padroni hanno deciso di fare il contratto ad ogni costo e sono disponibili a concedere a Fim-Fiom-Uilm il mantenimento formale dei due livelli contrattuali, ma solo alla condizione di ancorare la contrattazione aziendale agli aumenti di produttività e quindi di sfruttamento.
La truffa del Welfare aziendale: FIM,FIOM e UILM decidono di barattare il salario con il pagamento in natura !
Federmeccanica propone buoni spesa, sanità integrativa e aumento della quota Cometa in alternativa a veri aumenti dei salari. Così i padroni raggiungono diversi obiettivi :
• si accaparrano le risorse ricavate dalla destrutturazione del diritto alla sanità e alla pensione pubblica, riducendo così il costo del lavoro
• spendono la metà grazie alla totale detassazione del Welfare aziendale
• aumentano la subordinazione del lavoratore attraverso l’assistenza sanitaria “aziendale”.
(Ma le assicurazioni che gestiranno il welfare aziendale garantiscono le prestazioni generali del servizio sanitario nazionale o piuttosto il loro profitto ? )
Le lavoratrici e i lavoratori che negli anni scorsi si sono battuti in difesa di un vero contratto nazionale oggi troveranno all’interno del rinnovo contrattuale tutta la parte normativa e retributiva negli accordi firmati precedentemente da FIM e UILM. Rinnovi contrattuali che hanno pesantemente colpito la loro condizione di lavoro, dalle deroghe al CCNL,al taglio del diritto alla malattia, alla flessibilità degli orari , agli straordinari comandati,oltre alle nuove norme che limitano il diritto di sciopero e l’esercizio delle libertà sindacali.
Vogliamo un contratto vero e non il contratto di Federmeccanica !
Vogliamo un contratto che rimetta al centro l’emancipazione sociale ed economica dei lavoratori.
Le richieste di Federmeccanica sono da rispedire al mittente, occorre rovesciare il tavolo e costruire una piattaforma rivendicativa che risponda agli interessi dei lavoratori contro e fuori ogni compatibilità imposta dagli accordi interconfederali, dai dettami delle imprese, delle ricette depressive dell’UE .
USB Lavoro Privato
Aderente
alla FSM