Lavoratori,

le plutocrazie di tutto il mondo stanno sferrando un attacco al mondo del lavoro che non ha precedenti nella storia europea e del nostro Paese. Le chiamano riforme, ma altro non sono che privatizzazioni, bassi salari, licenziamenti, disoccupazione, precarietà, cancellazione del welfare delle pensioni e dei diritti, è in pratica un ritorno a condizioni di lavoro ottocentesche.

In Italia questo fenomeno è accelerato dall’ingente debito pubblico e dall’inqualificabile appoggio del sindacato confederale, che concretizza accordi destrutturanti come quel Patto sul lavoro del 28 giugno scorso che ha spalancato le porte all’art. 8 (Decreto Legge 138/2011), che prevede la deroga alla contrattazione nazionale e mette in discussione l’art. 18 (Legge 300 del 1970) sui licenziamenti.

E’ la reazione che a colpi di controriforme combatte quella lotta di classe della quale, però nega l’esistenza.

Contro questo conservatorismo di guerra, la nostra Organizzazione Sindacale, dalla sua nascita ha dato vita ad un movimento alternativo che punta su un modello di sviluppo socialmente ed ambientalmente sostenibile, sulla centralità del lavoro, per la difesa e l’estensione dei diritti.

Ed è per questo che siamo da sempre portatori delle istanze dei Vigili del Fuoco Discontinui, ora presi di mira dalla Legge di stabilità finanziaria 2012 che cancella i Precari per non cancellare il precariato, tagliando il fondo per i richiami del 56% per arrivare a meno 75% nel 2013. Un’ecatombe. Soldi che potevano essere utilizzati per stabilizzare i lavoratori.

Non solo, aggiungendo un apposito comma al D.Lgs. 139/06, saranno disinnescate decine di migliaia di cause che i nostri precari hanno avanzato contro l’amministrazione, in particolar modo quelle sul “collegato lavoro” e sul TFR e che stanno trovando accoglimento nei tribunali di tutta Italia.

Per questo manifesteremo

giovedì 15 dicembre 2011

 Roma

 ore 9.30 Piazza Montecitorio

 sotto la Camera dei Deputati

per far capire ai nostri politicanti che le nostre vite valgono più dei loro profitti. Vi invitiamo pertanto a partecipare e a far partecipare quanti più precari (e non) possibile.