La stagione degli sgomberi nelle case popolari è ricominciata. Dopo la pausa (forzata) dovuta alla pandemia mondiale, Comune di Roma e Regione Lazio, in piena sintonia tra loro e con l’efficiente aiuto del Prefetto, hanno di fatto annunciato la nuova politica per la casa a suon di sfratti. Questo appare abbastanza chiaro a chiunque legga le dichiarazioni del sindaco Gualtieri e del presidente della Regione Lazio Zingaretti in seguito alle operazioni di polizia effettuate la mattina del 01 marzo a San Basilio, cui erano precedute identiche operazioni a Tor Bella Monaca. In piena continuità con l’era Raggi, si prospetta dunque un alto numero di esecuzioni di sgomberi nelle case popolari, che purtroppo si vanno a sommare al già elevatissimo numero di sfratti per morosità in corso di esecuzione negli alloggi privati e per i quali gli stessi enti sembrano al momento rimanere inerti. Vittime predilette, almeno in questa fase, gli inquilini delle case popolari rimasti ingiustamente esclusi dalla legge di regolarizzazione votata a febbraio 2020, la quale non ha sanato quanti fra gli abitanti fossero subentrati nell'alloggio dopo il 23 maggio 2014, data in cui è entrata in vigore la Legge Renzi-Lupi. Il sedicente Piano Casa che ad oggi non ha portato nessun alloggio in più al Patrimonio, ma ha determinato l'alienazione del 15% di esso e, al contempo, col suo infame articolo 5 impedisce la registrazione delle residenze anagrafiche agli abitanti, con tutto ciò che questo comporta: negazione dei diritti fondamentali quali quello alla salute, all'istruzione e al sostegno economico.
A ciò va aggiunto l’insopportabile meccanismo di criminalizzazione messo a punto, puramente strumentale e fortemente cinico, mediante il quale si consegnano alla gogna mediatica le famiglie sgomberate le quali, oltre che rimanere per strada, devono subire l’onta dell’essere additate come malavitose, criminali, ladri di case etc…agli occhi dell’opinione pubblica. Come se tutto ciò che non funziona nella gestione politica del tema abitativo in questa città fosse loro responsabilità e come se, nella maggior parte dei casi, il fenomeno delle occupazioni non dipendesse proprio dalla mancanza di risposte adeguate al problema dell’elevato costo degli affitti o dalla carenza di offerta abitativa pubblica nella città.
È curioso infine che lo stesso Governatore della Regione Lazio, adesso si compiaccia della violazione della norma, approvata dalla propria maggioranza, che concede (per chi è entrato nell'alloggio in seguito al 23 maggio 2014) una proroga di 24 mesi al rilascio degli immobili,
Di fronte a tutto questo chi combatte da anni per la riaffermazione del Diritto alla Casa per tutti e tutte non può voltarsi dall’altra parte.
Asia-usb e il Movimento per il Diritto all’Abitare conducono da tempo una campagna contro sfratti, sgomberi e art. 5 del Decreto Renzi/Lupi che vieta le residenze a chi è senza titolo, dimostrando che non esiste migliore arma, per difendersi dagli attacchi della politica incapace di risolvere i problemi, che non sia l’aggregazione e la mobilitazione.
Per questo occorre organizzare un nuovo fronte di lotta che coinvolga gli abitanti dei quartieri, inquilini delle case popolari ed occupanti a rischio sfratto, in grado di produrre, attraverso la conflittualità, rapporti di forza favorevoli alla risoluzione dei nuovi problemi che si vanno configurando.
Vogliamo che sfratti e sgomberi in questa città vengano bloccati, finché l’emergenza casa non verrà risolta attraverso l’ampliamento del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica. Non permetteremo che nessuno si faccia grande sulla pelle di chi è senza casa criminalizzando tutti gli abitanti delle case popolari.
Ecco perché manifesteremo di fronte la sede dell’Ater di Roma, a Lungotevere Tor di Nona 1, il giorno 10 marzo alle ore 10:30, per:
- Il blocco immediato di sfratti e sgomberi
- Una nuova legge di regolarizzazione per tutti coloro i quali possiedono i requisiti economici dell’Edilizia Residenziale Pubblica
- L’annullamento delle mostruose morosità che derivano dalla scorsa legge di regolarizzazione
- Un ruolo puramente pubblico dell’Ater, che lo renda ente gestore all’avanguardia ed in grado di dare risposte alla città
- Una gestione del patrimonio che metta al centro i bisogni delle persone e non il bilancio dell’azienda
Asia-Usb Roma
Movimento per il Diritto all'Abitare