Mercoledì 26/10, ore 21.00, presso la sede USB di Monza, Via Borsa 23
La riunione è aperta a cittadini, lavoratori, soggetti organizzati, associazioni, ecc., che ritengono necessario radicare anche sul nostro territorio l’opposizione alle politiche del governo nazionale/europeo che stanno distruggendo i diritti economici e normativi dei lavoratori e del popolo italiano, in particolare i giovani.
Diritto al lavoro, al salario, abolizione del precariato, diritto alla casa, ecc., da qui partiamo per riaffermare per riaffermare che Noi questo il debito non lo paghiamo!
Ulteriori informazioni sulla manifestazione del 15/10 sul sito www.usb.it
per le sigle firmatarie della prime riunioni
USB Monza Brianza (Franco Calandri 347016271)
Dopo il presidio del 7/10 sotto la Prefettura di Monza e dopo la straordinaria manifestazione del 15 ottobre a Roma, oltre 200 mila manifestanti, è necessario valutare come proseguire sul nostro territorio la costruzione dell’intervento del costituendo comitato “Noi il debito non lo paghiamo”, nome provvisorio ed indicativo.
Purtroppo, come sapete, a Roma è andata in scena, preannunciata, la provocazione/repressione. A farne le spese, in termini di limitazione del diritto di libertà ad esprimersi e manifestare, sono stati i partecipanti dell’immensa e pacifica manifestazione.
La repressione scatenata in Piazza san Giovanni ha, fisicamente, impedito che si concludesse la manifestazione, autorizzata, con i relativi comizi.
Quanto accaduto, ha scatenato nel paese una rincorsa politica a proporre provvedimenti liberticidi che andranno a limitare la libertà di manifestare.
La limitazione imposta alla FIOM a svolgere il corteo, in occasione dello sciopero del gruppo FIAT (21/10/2011), a cui va la nostra solidarietà, vedi sotto, è solo il primo preoccupante segnale di chiusura degli spazi democratici di espressione del dissenso organizzato, in aperta violazione della Costituzione italiana.
Non sono tempi in cui si può stare con le mani in mano. La crisi di sistema oltre a colpire i diritti dei lavoratrori e dei cittadini investe, limitandola, anche la democrazia. La democrazia è un patrimonio irrinunciabile per tutti. La Resistenza partigiana insegna.