La USB MEF ha ricevuto le convocazioni per il 20 e 21 dicembre 2011, la prima relativa alla definizione dei criteri di ripartizione delle somme derivanti dall’art. 3 comma 165 legge 350/2003 (c.d. cartolarizzazione) e la seconda concernente l’analisi e la verifica della sperimentazione del SIVAP.
La nostra Organizzazione Sindacale, con il presente comunicato, vuole rendere partecipi i lavoratori di alcune considerazioni che caratterizzeranno la nostra posizione al tavolo negoziale.
· ART. 3 COMMA 165 LEGGE 350/2003. Tutti i lavoratori ormai sono a conoscenza delle forti decurtazioni subite dagli importi destinati al salario accessorio derivanti da questa norma di legge.
Le suddette decurtazioni, quantificate nel Decreto Ministeriale di ripartizione delle risorse, sono diversificate per i singoli pezzi dell’Amministrazione Finanziaria e sono tecnicamente conseguenza degli specifici introiti o risparmi generati dalle singole azioni amministrative. In parole povere, le somme sono state destinate prioritariamente a chi le ha generate, in ottemperanza a quanto previsto dalla Direttiva Generale del Ministro per l’anno 2009 in ordine agli obiettivi ed alle linee strategiche dell’azione amministrativa.
Queste sono sempre state le modalità di ripartizione contenute anche nei precedenti decreti ministeriali e sempre si sono verificate differenze salariali più o meno marcate tra le diverse branche dell’Amministrazione finanziaria e, nell’ambito del MEF, tra il Dipartimento delle Finanze e gli altri Dipartimenti.
E’ bene anche ricordare che nel nostro Dicastero, ancora per quest’anno, i capitoli di spesa del Dipartimento delle Finanze e degli altri Dipartimenti sono ancora diversi e di fatto separati. Da questa incresciosa situazione, che si trascina da anni e che la USB MEF ha più volte denunciato, sono scaturite tutte le differenziazioni in materia di salario accessorio quali, ad esempio, gli importi del FUA 2010 che hanno visto i lavoratori delle ex Finanze percepire somme inferiori a quelle dei colleghi dell’ex Tesoro (e la stessa cosa è successa, all’inverso, anche in qualche occasione con la c.d. “cartolarizzazione”).
Si aggiunge ancora, a completamento dell’informazione tecnica, che la contrattazione del tavolo negoziale del 20 dicembre p.v. riguarderà esclusivamente i criteri di corresponsione delle somme preventivamente assegnate dal citato decreto ministeriale e pertanto non soggette ad alcuna modifica.
La USB MEF ha voluto preliminarmente ricostruire, seppur sinteticamente, l’iter di questa parte di salario accessorio per evidenziare che non siamo di fronte ad occasionali privilegi e/o penalizzazioni ma che questa vicenda è l’ennesima conseguenza diretta di una strategia di decurtazione salariale e di divisione dei lavoratori, ormai dispiegata e purtroppo anche in parte consolidata.
Il provvedimento in questione, infatti, è solo l’ultimo atto, in ordine di tempo, completamente funzionale a questa strategia e confezionato ad hoc dalla parte politica con l’asservimento totale della nostra Amministrazione.
La USB ha sempre denunciato questi odiosi meccanismi respingendo i tentativi scellerati di “guerra tra poveri”, ha conseguentemente lottato per ottenere l’obiettivo finale della stabilizzazione del salario accessorio e ha comunque operato per depotenziare gli effetti nefasti della discriminazione salariale, giustificati dalla così detta “meritocrazia”.
E’ evidente che gli spazi per una reale contrattazione del comma 165 siano estremamente limitati ma la USB MEF intende dare battaglia al tavolo negoziale per evitare ulteriori danni ai lavoratori nei criteri di corresponsione delle somme e nelle quote di divisione delle stesse tra dirigenti e personale delle aree.
Rimane comunque del tutto necessario rilanciare fin da subito la vertenza generale sul salario, a partire anche da quanto sta avvenendo con questa parte specifica.
· SIVAP. L’amministrazione non ha fornito dati aggiuntivi a quelli sommari ed irreali riportati durante la riunione del 30 novembre u.s. per cui è probabile che l’analisi e la verifica della sperimentazione del SIVAP sia quella pubblicata sull’Intranet del DAG.
La USB MEF, tramite l’iniziativa di protesta del rifiuto delle schede da parte dei lavoratori (Rispediamo il votarello al mittente), ha avuto anche l’opportunità di conoscere le “brillanti” modalità adottate dai ”sommi valutatori” nella gestione complessiva del sistema di valutazione, ricavandone una classificazione tanto interessante quanto deprimente, soprattutto sul piano del “folklore gestionale”. La nostra Organizzazione Sindacale, in precedenti comunicati, ha comunque già opportunamente segnalato alcuni di essi, particolarmente rappresentativi della categoria, denunciandone il colpevole operato che si potrebbe prestare ad una facile ironia se non avesse già prodotto i guasti che si temevano.
Ma al di là dell’analisi e della verifica, che tra l’altro non ci vede neanche particolarmente appassionati, la USB MEF ritiene di dover totalmente rigettare il SIVAP in quanto strumento necessario all’Amministrazione per raggiungere la definitiva destrutturazione del rapporto di lavoro e delle tutele collettive nell’ambito del nostro Dicastero.
L’obiettivo della nostra Organizzazione Sindacale non è interrogarsi sulle risultanze della sperimentazione o se sia necessario prorogarla ma unicamente quello dell’abolizione del Sistema di Valutazione del Personale perché concepito non a caso come strumento iniquo e repressivo da consegnare nelle mani di una classe dirigente che, nei fatti, si è dimostrata perfettamente funzionale agli obiettivi dell’Amministrazione del MEF.
Terremo come sempre informati i lavoratori sugli ulteriori sviluppi di entrambe le vertenze.