In relazione alla caotica e sconcertante situazione che riguarda il personale precario della nostra Azienda, è opportuno e d’obbligo fare alcune precisazioni a chiarimento di quanto sta accadendo:
1. Il personale interessato alle procedure di stabilizzazioni fa riferimento a due precise e distinte normative nazionali quali il DPCM del 6.03.2015 e la Legge di stabilità n. 208/2015;
2. I decreti regionali (DCA) che si sono susseguiti nel tempo hanno a riferimento le suddette normative.
Il DCA 403 del 23/12/2016 stanzia i finanziamenti e definisce le procedure per le stabilizzazioni relative all’anno 2017, in coerenza con le due normative di riferimento; ciò prevede:
• un primo concorso bandito dall’Asl di Latina per il gruppo di Lavoratori che fa riferimento al DPCM del 2015 (e quindi coloro reclutati con l’Avviso Pubblico dell’Asl di Latina del 2005). I requisiti richiesti sono: la maturazione al 31/10/2013 dei tre anni di servizio anche non continuativi negli ultimi 5 anni e l’avvenuto reclutamento dei precari su base concorsuale;
• una seconda procedura concorsuale che riguarda il restante personale, non in godimento dei requisiti previsti dal DPCM, che prevede una riserva dei posti del 50% (L. 208/15).
Incredibilmente però nel DCA di dicembre non compaiono riserve per l’Asl di Latina, malgrado ci fossero i relativi finanziamenti. Stando alle dichiarazioni pubbliche del Direttore Generale della nostra Asl: “…non vi sono elenchi dimenticati ma, più concretamente, posizioni individuali che vanno affrontate con metodo e trasparenza per giungere alla loro piena regolarizzazione rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente”.
Comprendiamo le difficoltà della Direzione Generale nel fornire una spiegazione del motivo per il quale non esistono posti riservati per l’Asl di Latina, e che fa riferimento a procedure di reclutamento effettuate nel corso degli anni e sicuramente prima dell’attuale governo aziendale.
È da tempo che questa O.S. denuncia il metodo di gestione amministrativa, pressappochista e “feudale” e che oggi viene clamorosamente evidenziato dalla paradossale situazione che si è venuta a creare, oltretutto aggravata dal mancato rispetto delle varie fasi di reclutamento previste dai DCA, come nel caso delle mobilità interregionali mai bandite ad oggi, sebbene espressamente previste dai decreti regionali e ulteriormente specificate dalla nota n. 103183 della Regione Lazio datata 26/12/2016..
Sappiamo inoltre che cresce la tendenza ad affidare le proprie aspettative a procedure legali.
Noi pensiamo, ed in questo siamo legittimati dall’esperienza storica del movimento dei Lavoratori, che il riconoscimento dei propri diritti passa inequivocabilmente per la mobilitazione generale.
Un terreno che purtroppo è stato da tempo abbandonato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, producendo in tal modo un progressivo e pericoloso indebolimento dei Lavoratori.