Sabato 22 settembre si sono riuniti a Roma 45 delegati regionali componenti del Coordinamento Nazionale USB PI delle Agenzie Fiscali.
Dopo un confronto serrato, interessante e coinvolgente, terminato alle ore 17:00 che ha visto intervenire oltre 20 delegati, si è approvata a larga maggioranza la seguente mozione:
Il coordinamento nazionale delle Agenzie Fiscali, riunitosi il 22 settembre 2018, ha analizzato l’attuale situazione politica sindacale caratterizzata da annunci e repentine smentite sui contenuti della legge di bilancio (flat tax, reddito di cittadinanza, riforma Fornero) che dimostrano l’impossibilità di adottare qualsiasi misura sociale in un quadro di vincoli imposti dall’art. 81 sul pareggio di bilancio, per l’abrogazione del quale l’USB è impegnata nella raccolta di firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare.
Il coordinamento esprime una ferma condanna di ogni forma di razzismo e dell’operato del governo in tema di immigrazione, usato strumentalmente come catalizzatore del malcontento sociale.
Per quanto riguarda la flat tax, accompagnata dall’ennesimo condono ipocritamente definito pace fiscale, risulta evidente che si tratta dell’ennesima misura che sposta il peso della tassazione sulle spalle dei ceti meno abbienti, aggravando un ciclo di politiche fiscali che da tempo attacca frontalmente il principio costituzionale della progressività delle imposte.
Sul versante del pubblico impiego, con il più che probabile mancato stanziamento delle risorse contrattuali e l’assurda proposta di inserire le impronte digitali come forma di controllo si continua sulla strada già percorsa dai precedenti governi, alimentando quell’escalation di odio che da anni si abbatte sui lavoratori pubblici. In questo contesto si colloca l’inqualificabile articolo del quotidiano Libero, verso il quale come Usb abbiamo prontamente chiesto all’amministrazione un intervento a tutela dei Lavoratori e delle Lavoratrici.
Anche nel nostro settore si vive un periodo di profonda incertezza e confusione dovuta al cambio dei vertici e ai continui processi di riorganizzazione, che, lungi dal risolvere i problemi esistenti, contribuiscono anch’essi, oltre alla norme e ai contratti capestro firmati in questi anni, a peggiorare la situazione lavorativa dei dipendenti, mentre forniscono l’occasione per riconoscere ulteriori benefit a dirigenti e nuova “vicedirigenza” (POER).
Persino l’istituto delle progressioni economiche, nato per svincolare da procedure concorsuali i passaggi all’interno delle aree dopo un blocco ventennale, è stato trasformato nell’ennesimo strumento divisivo con il 7% dei posti a disposizioni assegnati arbitrariamente dal dirigente di turno, così come previsto dall’ultimo accordo all’Agenzia delle Entrate.
L’attuale fase sindacale è inoltre caratterizzata dall’estromissione della Usb dalle trattative a seguito della mancata firma del CCNL. Contro l’art. 7, che abbiamo impugnato eccependone l’incostituzionalità, abbiamo in questi mesi messo in campo iniziative, anche eclatanti, per porre la tematica della democrazia sindacale all’attenzione dei Lavoratori. La raccolta di firme ci sta dimostrando che il tema della democrazia sindacale è un argomento sentito dai Lavoratori e ciò ci impegna, nelle more dell’esito dell’iniziativa legale avviata, a proseguire la battaglia e ad intensificare la raccolta firme tra i lavoratori e le lavoratrici.
Per queste ragioni il coordinamento assume la giornata del 3 ottobre, in concomitanza con l’iniziativa nazionale di pubblico impiego che si terrà a Roma davanti alla Funzione Pubblica, come momento nazionale per la difesa della democrazia sindacale nei luoghi di lavoro, con iniziative di mobilitazione articolate sui territori.
Il coordinamento si impegna inoltre a portare avanti le rivendicazioni per una maggiore sicurezza e benessere organizzativo nei luoghi di lavoro, ad aprire una discussione tra i lavoratori sulle storture provocate dalla logica degli obbiettivi, che ci spingono fra l’incudine dell’asfissiante pressione lavorativa e il martello della denigrazione mediatica, per la stabilizzazione di risorse oggi variabili sotto forma di una 14 mensilità, contro le forme di welfare aziendale introdotte dall’ultimo CCNL.
Un CCNL che invece non ha previsto alcuna revisione dell’ordinamento professionale, ed è per questo necessario riprendere l’iniziativa, a partire dal presidio del 26 settembre sotto l’Aran per chiedere la riapertura del confronto per un nuovo ordinamento professionale, che superi gli attuali ostacoli a dei percorsi di carriera rispondenti alle reali professionalità, con procedure trasparenti e non discrezionali, e che non può prescindere dallo svuotamento della Prima Area.
Infine, a seguito dei tragici fatti di Genova che hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica il tema delle nazionalizzazioni, da sempre al centro delle rivendicazioni USB, il coordinamento A.F. si impegna a favorire la partecipazione del settore alla manifestazione nazionale del 20 ottobre, per la nazionalizzazione dei settori strategici per l’economia del paese e il rilancio delle funzioni pubbliche e di quei pilastri dello stato sociale ( scuola, previdenza, sanità, fisco) da tempo oggetto di smantellamento e di un vero e proprio assedio da parte dei privati.
Coordinamento Nazionale USB Agenzie Fiscali