Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Riforma CNVVF Emiliaromagna

Corsi di formazione obbligatori per autisti terzo grado.

Bologna,

Al Capo Dipartimento CNVVF

Prefetto Francesco Paolo Tronca

 

 

Al Capo del  CNVVF

Ing. Alfio Pini

 

Al Direttore della Formazione

Ing. Giorgio Agresta

 

Al Direttore Regionale Emilia Romagna CNVVF

Ing. Giovanni Nanni

 

All’Ufficio relazioni sindacali presso il Viminale

Dott. Giuseppe Cerrone

 

e.p.c. Al Dirigente di Bologna

Ing. Antonio La Malfa

 

Vi scriviamo la presente per chiedere un autorevole parere e per denunciare un fatto per noi grave. Al comando di Bologna da inizio anno si stanno tenendo corsi per formare autisti di terzo grado, nulla di grave fino a qui, peccato che i corsi in questione in mancanza di adesioni volontarie siano stati estesi d’ufficio a chi è in possesso del secondo grado, o abbia una patente civile di categoria C-D. Solo in alcuni casi, l’obbligo è stato giustificato dal fatto che i discenti erano entrati con il mestiere di autista. Nella maggioranza invece si è trattato di una vera e propria forzatura a frequentare un corso che per sua natura presuppone un particolare interesse e predisposizione. Fare l’autista infatti è un compito che espone a particolari responsabilità e richiede doti particolari, si può infatti essere dei Vigili eccezionali, ma non essere particolarmente dotati nella guida. La carenza di autisti ha portato il Dirigente di questo Comando a promuovere recentemente un altro corso nel quale ha inserito personale anziano sia di servizio che dal punto di vista anagrafico. Non si può forzare i lavoratori a svolgere ruoli diversi per i quali si è entrati nel Corpo Nazionale, così facendo si rischia di avere ricadute negative sulla qualità del servizio. L’ ing. La Malfa quando è stato interpellato da noi della USB in merito alla obbligatorietà di questi corsi, ci ha riferito che lo impone il Dlg 81/2008 all’art. 20 paragrafo h, ovvero: “l’obbligo da parte del lavoratore di partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro”.  Questo riferimento al Dlg 81/2008 a noi della USB pare improprio per non dire fuori luogo. Siamo certi che il legislatore ha ravvisato la necessità di inserire questo articolo per aumentare la cultura della sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, avremmo infatti accettato questa motivazione per un corso SAF 1A, piuttosto che l’ATP o il  BLS, tutti corsi con evidenti riferimenti alla ratio di questa legge.  

Invece imponendo il ruolo da autista ad una parte dei lavoratori, non si è di certo aumentata la sicurezza dei lavoratori coinvolti, anzi si è peggiorata, ne siamo certi, la sicurezza di tutti, cittadini compresi. Si dirà che il corso è selettivo e dunque l’esame garantirà la qualità del futuro autista. Però purtroppo sappiamo tutti che non si diventa autisti in tre settimane, oltretutto la scelta del personale è ricaduta  anche su lavoratori che, nonostante il possesso del secondo grado, da anni non guidano più mezzi pesanti. Costringere il lavoratore a svolgere mansioni diverse da quelle del mestiere di ingresso nel Corpo Nazionale è lesivo dei diritti dello stesso. Imporre ad un lavoratore il passaggio obbligato ad orario differito, se non a seguito di emergenze, è una forzatura inaccettabile. Oggi questi lavoratori si trovano all’improvviso a dover riorganizzare la loro vita privata, con anticipo di pochi giorni. Lavoratori che perderanno anche parte delle loro indennità accessorie, subendo oltretutto un danno economico.  

A proposito di Dlg. 81/2008, ci preme segnalare che ancora oggi al comando di Bologna non si è nominato l’RLS, segnaliamo una grave situazione di ritardo sulle visite mediche del personale volontario, fatto questo che oggi potrebbe creare blocco dell’operatività di molti distaccamenti. Potremmo poi parlare dei mantenimenti, come il  TPSS, BLS, BLS-D, molti lavoratori sono sprovvisti dei retraining. Non parliamo poi delle condizioni igieniche delle sedi di servizio, in particolare il distaccamento cittadino “Carlo Fava” e la sede centrale. In questi due luoghi di lavoro ci sono seri problemi agli scarichi, il Dirigente ci ha mostrato varie richieste inoltrate al Dipartimento, richieste cadute nel nulla, di questo infatti, più che il Dirigente, riteniamo responsabile l’Amministrazione centrale.

In conclusione chiediamo ai massimi vertici un parere in merito a quanto esposto in questa nostra lettera. Certi di aver posto l’attenzione su argomenti importanti, attendiamo fiduciosi una risposta, prima di avviare eventuali altre azioni.