Che cosa sta succedendo nella nostra città? Quale intreccio lega in una unica matassa le scelte sindacali, quelle politiche e quelle della criminalità più o meno casereccia? Proviamo a tracciare una traiettoria sapendo che qui non troverete profezie, ma elementi utili per ragionare collettivamente
L’IDEOLOGIA DELLA PRIVATIZZAZIONE A OLTRANZA
Attraverso la denigrazione dell’apparato pubblico si è sviluppata la supina accettazione di un intervento del privato (sociale o meno) quale soggetto più “idoneo” a gestire la cosa pubblica. Ogni attività deve essere privatizzata, combinando due effetti: assunzioni (senza concorso) pilotate dall’amministratore, il dirigente o il sindacalista di turno e mazzette per “invogliare” gli apparati burocratici a non creare ostacoli
LA VECCHIA FAVOLA DEL PREMIARE I MERITEVOLI
E’ evidente che, in stretta connessione con la prima tesi, premi e i meriti andranno distribuiti solo a quei dipendenti (indipendentemente dallo specifico profilo professionale) affinché non siano troppo ligi al proprio dovere, ma anzi si adoperino per facilitare i pagamenti, sveltire le procedure, interpretare le leggi favore dei soliti noti.
OCCULTAMENTO O TRASPARENZA?
Tutto questo, nel corso degli anni, ha trasformato la nostra Amministrazione in una sorta di “porto delle nebbie” dove hanno trovato agevole approdo personaggi inguardabili. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi!
LOTTA E PARTECIPAZIONE CONTRO SPAESAMENTO E RASSEGNAZIONE
Tutto questo, però, ha anche diffuso tra i lavoratori un sentimento di confusione e rassegnazione, quando non di vergogna per il sentirsi associati ad un contesto criminale che - sul piano mediatico - non fa alcuna distinzione tra amministratori disonesti e lavoratori vessati. Solo USB ha fatto dell’informazione e della trasparenza il proprio tratto distintivo, per consentire a ciascuno di poter fare le proprie valutazioni. Certo, tutto questo è maledettamente scomodo: a Roma come altrove.
Dalla manifestazione dell’orgoglio capitolino di aprile, passando per l’assemblea del 6 agosto (quando cgil, cisl, uil e csa erano già “in ferie” … non è una nostra malignità, lo hanno “rivendicato” loro stessi nelle recenti assemblee parlando di una sorta di colpo di mano estivo dell’Amministrazione), fino alla recentissima assemblea del 10 dicembre (che ha coinvolto anche il personale delle aziende partecipate e seguita dall’occupazione della sala dove si svolgeva la trattativa da parte di un centinaio di maestre ed educatrici), abbiamo messo “il sale sulla coda” ad un’Amministrazione sempre più reticente. Non abbiamo dato e non daremo tregua a chi nasconde le proprie infamie attaccando i diritti dei lavoratori! (segue vedi allegato)