“Mentre il Decreto di trasformazione della CRI in associazione privata si appresta ad intraprendere l’iter definitivo e domani il testo è atteso in aula, nell’ultimo giorno utile per la sua conversione in Legge, non è ancora chiaro come il Ministro Balduzzi abbia affrontato le osservazioni, alcune di rilievo, presentate dalle Commissioni competenti di Camera e Senato,” dichiara Sabino Venezia del Coordinamento Nazionale USB del Pubblico Impiego.
“La prevista riunione di stamattina - prosegue Venezia - non ci ha chiarito i termini delle modifiche che il Ministero, assente dal tavolo, si appresta ad apportare al testo, né se queste vanno incontro alle necessità di tutela dei quasi 2.000 dipendenti dell’Ente pubblico e degli oltre 2.000 precari storici, i quali a questo Ente hanno garantito oltre dieci anni di lavoro. A meno di 24 ore dal voto non è quindi dato sapere come voglia porsi il Ministro di fronte a queste necessità, che non solo abbiamo contribuito come USB ad evidenziare, ma che anche la Commissione della Camera ha sancito in termini di osservazione”.
“Per questo - sottolinea Venezia - resteremo a presidiare la Sala Biblioteca, dove avrebbe dovuto tenersi la riunione con il Ministro, per capire se ancora ci sono termini di confronto o se, come temiamo, le posizioni del Governo dei tecnici siano irremovibili in termini di privatizzazione della CRI e di dismissione dei lavoratori. In questo caso attueremo tutte le forme di lotta possibili ad impedire questo scempio”, conclude il rappresentante USB.
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