CSP, azienda municipalizzata di Civitavecchia, ha un buco nel bilancio 2019 di 2 milioni e 400 mila euro. Per contenere le spese il cda presenta la solita ricetta: razionalizzare costo del lavoro e servizi pubblici. L'amministrazione comunale di concerto con l'azienda si appresta ad approvare nel consiglio comunale del prossimo 20 luglio un piano di risanamento incentrato unicamente sul costo del lavoro, mentre non c’è traccia di un piano industriale che dia garanzie di mantenimento dell'azienda pubblica a medio-lungo termine.
Nel frattempo il Comune sembrerebbe deciso ad avviare uno spezzettamento della municipalizzata, dando in appalto la gestione del verde pubblico e dei cimiteri, esternalizzando le farmacie comunali e il servizio di traghettamento dei croceristi dalle navi alla stazione ferroviaria, oggi svolto dal Tpl di CSP, mentre è già stato pianificato un taglio al servizio della raccolta rifiuti, togliendo il porta a porta agli utenti.
È come se un capofamiglia avesse il conto in rosso e decidesse di ripianarlo scegliendo di non fare la spesa per dare da mangiare ai propri figli. La priorità per il Comune e la dirigenza non dovrebbe essere esclusivamente quella del bilancio, soprattutto quando il risanamento economico si traduce nell'affidamento dei servizi pubblici essenziali ad aziende private, il cui unico interesse è garantirsi il profitto a danno di lavoratori e utenti.
La città di Civitavecchia ha già pagato abbastanza per anni di scelte politiche sbagliate. Riprendiamoci ciò che è nostro. Un lavoro sicuro e dignitoso e servizi efficienti, pubblici e di qualità.
USB Lavoro Privato Roma