Reggio E. - Continua lo stato di agitazione nel settore dei trasporti pubblici gestiti dall’Act. A nulla è valso l’incontro di ieri in Prefettura al termine del quale il Comitato Unitario di Base ha annunciato la prosecuzione dello stato di agitazione per «la totale indisponibilità della controparte datoriale ad un possibile tavolo di confronto e negoziazione».
Duro il commento del coordinatore provinciale del Cub Trasporti. Pasquale Tucci attribuisce la responsabilità della situazione al Comune e alla Provincia di Reggio, proprietarie dell’azienda. Per una scelta politica precisa - scrive Tucci in un comunicato - il Sindaco Graziano Delrio e la Presidente Sonia Masini non sono intervenuti anche dopo che l’assessore alla mobilità si era impegnato ad investire la Giunta comunale. Un atteggiamento che concorre ad aumentare la conflittualità tra lavoratori l’azienda e dimostra indifferenza verso le questioni dei diritti e della democrazia sindacale.
La seconda frecciata è diretta alle aziende del Gruppo Act, vale a dire A.E., T.I.L., A.C.T., Consorzio Orfeo, che adducono motivazioni pretestuose a proposito della firma dei contratti nazionali. Cub non firma perchè non ne condivide impostazione e contenuti. Richiedere la sottoscrizione a tutti i costi va contro i principi di democrazia e rappresentatività.
L’ultimo strale è per i partiti che, tranne rare occasioni, hanno dimostrato insufficiente attenzione a vari problemi: l’assetto e l’organizzazione del trasporto pubblico locale, l’uguaglianza dei diritti per tutti i lavoratori dei trasporti, la democrazia sindacale, il contratto unico aziendale. «Tutti soggetti - conclude Tucci - che sono ugualmente responsabili dei disagi che i cittadini reggiani dovranno subire a causa delle iniziative di lotta dei lavoratori. Il costo della fallimentare stagione della privatizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale non deve ricadere sulla busta paga dei lavoratori».
Intanto, a proposito dell’ultimo sciopero dei trasporti che ha riguardato anche Act, la direzione dell’azienda fa sapere che in primo luogo lo sciopero non era dell’Act ma «ha coinvolto a livello nazionale l’intero comparto autoferrotranvieri. Il fatto che anche dipendenti del trasporto pubblico locale reggiano vi abbiano aderito ne è una naturale conseguenza». Quanto alla confusione generata dagli utenti, Act la spiega con la «comprensibile impossibilità di comunicare con precisione e anticipatamente le corse e i servizi che non sarebbero stati svolti a causa dello sciopero». Da ultimo, l’Act sottolinea di aver comunicato in tempo le modalità dello sciopero.