La manifestazione del 3 dicembre a Roma, e le decine di città in Italia che il 2 hanno portato in piazza migliaia di lavoratori, di studenti, di sfrattati, di disoccupati, hanno rappresentato con forza la presenza determinante dei lavoratori migranti, i soggetti sociali conflittuali che lottando al nostro fianco restituiscono definitivamente credibilità alle lotte popolari, nella loro forma più utile e incisiva: la forma della organizzazione di classe, collettiva e permanente.
La presenza di lavoratori provenienti da Torretta Antonacci, luogo dove tutti vedono il degrado e prevedono interventi utili solo per chi riceve spropositati finanziamenti da governo, regione, comune, è la corretta rappresentazione della decisione degli abitanti del “ghetto” di prendere in mano il proprio destino, la propria emancipazione attraverso l’importante percorso di formazione sindacale portato avanti da USB. Quel percorso dell’organizzazione e della alfabetizzazione sindacale che ha permesso, negli ultimi anni, di avere delegati sindacali provenienti dalle comunità straniere in Italia.
A Torretta, a Ragusa, a Cassino, in Abruzzo, in Emilia, a Trento, a Viterbo, a San Ferdinando, a Riano sono sempre più numerosi i delegati sindacali migranti che si pongono alla testa delle lotte per la rivendicazione di condizioni di lavoro più giuste, per uscire dallo sfruttamento schiavistico operato da padroni senza scrupoli, per ottenere diritti di cittadinanza che con la legge Bossi-Fini governi di destra e di sinistra hanno continuamente negato.
Il percorso per la regolarizzazione di tutti i lavoratori stranieri è il percorso obbligato per ottenere per tutti migliori condizioni di lavoro.
Non ci fermiamo, la manifestazione del 3 dicembre e lo sciopero del 2 dicembre, ci hanno indicato il giusto percorso da seguire.
USB Migranti