Con quale spirito andremo all’incontro col vertice politico/amministrativo, semmai ci faranno la grazia di concedercelo?
Certo non con spirito di rassegnazione ma, per non alimentare false illusioni nei nostri colleghi, diciamo subito che ci andremo con forte senso di realismo, in altre parole senza aspettarci niente di buono!
E’ vero, il 3 novembre del 2011, durante l’incontro con l’Amministrazione, è stata assicurata alle organizzazioni sindacali l’assenza di esuberi sia per i dirigenti sia per le aree funzionali.
Ma chi si può fidare?
Già a suo tempo, all’indomani dell’ incontro, nella sede di via Flavia, tra le OO. SS. e l’ Amministrazione avvenuto in data 11 maggio 2010, alla presenza anche del vertice politico nella persona dell’allora Segretario Generale, dott. Verbaro durante il quale ci è stato presentato lo schema di riorganizzazione del Dicastero dopo lo spacchettamento dal ministero della Salute, abbiamo mandato in giro un comunicato dal titolo assai eloquente: “Le allarmanti rassicurazioni del Segretario Generale” dove parlavamo della riduzione di molte funzioni dei nostri uffici operativi e della perdita di autonomia della parte amministrativa a vantaggio di quella politica. Chi lo volesse leggere può aprire il file allegato.
Da allora le cose sul piano normativo si sono ulteriormente “chiarite”.
Il 4 novembre 2010 è stata varata la legge 183, il cosiddetto collegato lavoro e da allora, per quanto riguarda, per esempio, la conciliazione delle controversie di lavoro, abbiamo assistito ad una drastica riduzione delle vertenze trattate presso i nostri uffici che svolgono un compito solo notarile di ratifiche di accordi già avvenuti altrove.
E, solo per rimanere ai pubblici dipendenti, riportiamo quanto sancisce l’art. 13 del collegato lavoro:
Art. 13 (Mobilità del personale delle pubbliche amministrazioni)
· In caso di trasferimento di competenze da parte dello Stato a Regioni ed Enti locali, tra diversi soggetti pubblici, ed anche nel caso di esternalizzazione di attività e di servizi, il personale addetto, ove dichiarato in esubero, viene posto in mobilità ai sensi dell'art 33 del dlgs 165/2001. Inoltre, le pubbliche amministrazioni possano utilizzare in assegnazione temporanea, per motivate esigenze organizzative e secondo le modalità previste dai rispettivi ordinamenti, personale di altre amministrazioni per un periodo non superiore a 3 anni, fermo restando quanto già previsto da norme speciali in materia (entro 60 giorni dall'entrata in vigore, le pubbliche amministrazioni possono rideterminare le assegnazioni temporanee in corso).
· E' evidente come con questa norma si accentuino i rischi occupazionali a seguito di dichiarazione di esubero dei lavoratori in caso di passaggio di competenze ad altri soggetti pubblici o in presenza di esternalizzazione .
Con il decreto ministeriale del 28/3/2011 pubblicato sulla Gazzette Ufficiale del 18 giugno 2011 è stato dato avvio alla costruzione della Casa del Welfare anche detta “poli integrati del welfare”, il progetto cioè descritto nel libro verde dell’allora ministro Sacconi presentato dallo stesso al Consiglio dei Ministri il 25 luglio del 2008. Si tratta di individuare ambiti e modelli organizzativi comuni sia per le sedi provinciali del Ministero del lavoro che degli istituti previdenziali presenti sul territorio. L’obiettivo è risparmiare in dieci anni 3,5 miliardi di euro attraverso la razionalizzazione delle spese per la gestione immobiliare delle sedi, almeno così viene dichiarato, il tutto ovviamente condito dalla consueta propaganda sui più funzionali ed efficienti servizi all’utenza.
E’ del 13 maggio 2011 il D.L. n. 70, meglio noto come “decreto sviluppo” che, tra gli altri provvedimenti, all’art. 7 decreta l’unificazione dei controlli amministrativi in forma d’accesso da parte di qualsiasi autorità competente e stabilisce il principio della cadenza massimo semestrale degli accessi ispettivi. Al di là delle belle intenzioni un’ altra forte limitazione all’attività degli ispettori.
Non ci soffermiamo qui più di tanto sull’accodo interconfederale del 28 giugno 2011 che ha permesso al governo Berlusconi di inserire l’art. 8 nel decreto legge n. 138/2011, cioè la manovra economica bis dell’estate scorsa e che riporta il diritto del lavoro al medioevo. Ne abbiamo già parlato esaurientemente, crediamo, ed è stato uno degli argomenti del grande sciopero generale del 6 settembre 2011: per noi dell’USB, lo ricordiamo, uno sciopero con contenuti profondamente diversi da quelli della Cgil limitati a piccoli aggiustamenti della manovra economica, senza mettere in discussione il potere assoluto delle banche e dell’alta finanza responsabili della crisi.
Ricordiamo solo che con l’introduzione dei contratti collettivi di prossimità, cioè contratti collettivi di livello aziendale o territoriale, è possibile derogare alla stessa disciplina legale e alla contrattazione collettiva nazionale. Le intese così realizzate hanno efficacia obbligatoria nei confronti di tutti i lavoratori interessati. Alleghiamo in proposito, per chi è interessato, la lettera aperta al ministro Sacconi inviataci da alcuni nostri colleghi, molto molto preoccupati sull’ulteriore vanificazione della funzione ispettiva.
In data 14/9/2011 è stato convertito in legge (legge n.148) il decreto legge sopracitato e al comma 01 dell’art. 1 stabilisce l’unificazione a livello territoriale delle articolazioni periferiche dello Stato con la probabile sovrapposizione di compiti e di personale.
E adesso veniamo alla legge 183 dell’11 novembre 2011, la legge di stabilità per il 2012, pubblicata appena tre giorni dopo sulla G.U., praticamente alla velocità della luce, di cui riportiamo alcuni commi dell’art.16.
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Legge del 2011 numero 183- art.16:
DISPOSIZIONI IN TEMA DI MOBILITÀ E COLLOCAMENTO IN DISPONIBILITA’ DEI DIPENDENTI PUBBLICI<//u><//u>
<//u><//u>
L'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
Art. 33. (Eccedenze di personale e mobilità collettiva)<//u><//u>
1. Le pubbliche amministrazioni che hanno situazioni di soprannumero o rilevino comunque eccedenze di personale, in relazione alle esigenze funzionali<//u><//u> o alla situazione finanziaria,<//u><//u> anche in sede di ricognizione annuale prevista dall'articolo 6, comma 1, terzo e quarto periodo, sono tenute ad osservare le procedure previste dal presente articolo dandone immediata comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica<//u><//u>
4. Nei casi previsti dal comma 1 del presente articolo il dirigente responsabile deve dare <//u><//u>un’informativa preventiva<//u><//u> alle rappresentanze unitarie del personale e alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale.<//u><//u>← Agenzia delle Entrate – Risoluzione 115E-2011 – F24EP – INPDAPStipendi in contanti fino a 500 euro per i dipendenti pubblici (Decreto Salva-Italia) →<//u><//u><//u><//u>
7. Trascorsi novanta giorni dalla comunicazione di cui al comma 4 l’amministrazione colloca in disponibilità il personale che non sia possibile impiegare diversamente nell’ambito della medesima amministrazione e che non possa essere ricollocato presso altre amministrazioni nell’ambito regionale, ovvero che non abbia preso servizio presso la diversa amministrazione secondo gli accordi di mobilità.<//u><//u>
← Agenzia delle Entrate – Risoluzione 115E-2011 – F24EP – INPDAP<//u><//u>
Stipendi in contanti fino a 500 euro per i dipendenti pubblici (Decreto Salva-Italia) →<//u><//u>
8. Dalla data di collocamento in disponibilità restano sospese tutte le obbligazioni inerenti al rapporto di lavoro e il lavoratore ha diritto ad un’indennità pari all’80 per cento dello stipendio e dell’indennità integrativa speciale, con esclusione di qualsiasi altro emolumento retributivo comunque denominato, per la durata massima di ventiquattro mesi…<//u><//u>
Insomma, mentre in Italia il 10% della popolazione detiene il 60% della ricchezza e mentre la Banca d’Italia, 5 giorni fa, ci ha comunicato che il reddito reale dei lavoratori autonomi è cresciuto negli ultimi 20 anni del 15,7% mentre quello dei lavoratori dipendenti del 3% e i salari e le retribuzioni non sono stati mai così bassi dal 1995, il Governo dei banchieri sta alacremente preparando il terreno per la cacciata, pardon per la “messa in disponibilità” di migliaia di dipendenti pubblici ….e i sindacati? Beh, forse, saranno preventivamente informati… bontà loro!
Noi continueremo a lottare insieme ai precari, ai disoccupati, ai licenziati, agli studenti, ai lavoratori del pubblico e del privato sempre più tartassati, così come sta avvenendo in tutta Europa, e unendo le forze cambiare le cose, rivoltare il debito e far pagare la crisi a chi l’ha provocata non sarà un’impresa impossibile!
Allo sciopero generale del 27 gennaio seguiranno molte altre mobilitazioni.
Roma, 30 gennaio 2012
Coordinamento Nazionale USB - Lavoro
Con quale spirito andremo all’incontro col vertice politico/amministrativo, semmai ci faranno la grazia di concedercelo?
Certo non con spirito di rassegnazione ma, per non alimentare false illusioni nei nostri colleghi, diciamo subito che ci andremo con forte senso di realismo, in altre parole senza aspettarci niente di buono!
E’ vero, il 3 novembre del 2011, durante l’incontro con l’Amministrazione, è stata assicurata alle organizzazioni sindacali l’assenza di esuberi sia per i dirigenti sia per le aree funzionali.
Ma chi si può fidare?
Già a suo tempo, all’indomani dell’ incontro, nella sede di via Flavia, tra le OO. SS. e l’ Amministrazione avvenuto in data 11 maggio 2010, alla presenza anche del vertice politico nella persona dell’allora Segretario Generale, dott. Verbaro durante il quale ci è stato presentato lo schema di riorganizzazione del Dicastero dopo lo spacchettamento dal ministero della Salute, abbiamo mandato in giro un comunicato dal titolo assai eloquente: “Le allarmanti rassicurazioni del Segretario Generale” dove parlavamo della riduzione di molte funzioni dei nostri uffici operativi e della perdita di autonomia della parte amministrativa a vantaggio di quella politica. Chi lo volesse leggere può aprire il file allegato.
Da allora le cose sul piano normativo si sono ulteriormente “chiarite”.
Il 4 novembre 2010 è stata varata la legge 183, il cosiddetto collegato lavoro e da allora, per quanto riguarda, per esempio, la conciliazione delle controversie di lavoro, abbiamo assistito ad una drastica riduzione delle vertenze trattate presso i nostri uffici che svolgono un compito solo notarile di ratifiche di accordi già avvenuti altrove.
E, solo per rimanere ai pubblici dipendenti, riportiamo quanto sancisce l’art. 13 del collegato lavoro:
Art. 13 (Mobilità del personale delle pubbliche amministrazioni)
· In caso di trasferimento di competenze da parte dello Stato a Regioni ed Enti locali, tra diversi soggetti pubblici, ed anche nel caso di esternalizzazione di attività e di servizi, il personale addetto, ove dichiarato in esubero, viene posto in mobilità ai sensi dell'art 33 del dlgs 165/2001. Inoltre, le pubbliche amministrazioni possano utilizzare in assegnazione temporanea, per motivate esigenze organizzative e secondo le modalità previste dai rispettivi ordinamenti, personale di altre amministrazioni per un periodo non superiore a 3 anni, fermo restando quanto già previsto da norme speciali in materia (entro 60 giorni dall'entrata in vigore, le pubbliche amministrazioni possono rideterminare le assegnazioni temporanee in corso).
· E' evidente come con questa norma si accentuino i rischi occupazionali a seguito di dichiarazione di esubero dei lavoratori in caso di passaggio di competenze ad altri soggetti pubblici o in presenza di esternalizzazione .
Con il decreto ministeriale del 28/3/2011 pubblicato sulla Gazzette Ufficiale del 18 giugno 2011 è stato dato avvio alla costruzione della Casa del Welfare anche detta “poli integrati del welfare”, il progetto cioè descritto nel libro verde dell’allora ministro Sacconi presentato dallo stesso al Consiglio dei Ministri il 25 luglio del 2008. Si tratta di individuare ambiti e modelli organizzativi comuni sia per le sedi provinciali del Ministero del lavoro che degli istituti previdenziali presenti sul territorio. L’obiettivo è risparmiare in dieci anni 3,5 miliardi di euro attraverso la razionalizzazione delle spese per la gestione immobiliare delle sedi, almeno così viene dichiarato, il tutto ovviamente condito dalla consueta propaganda sui più funzionali ed efficienti servizi all’utenza.
E’ del 13 maggio 2011 il D.L. n. 70, meglio noto come “decreto sviluppo” che, tra gli altri provvedimenti, all’art. 7 decreta l’unificazione dei controlli amministrativi in forma d’accesso da parte di qualsiasi autorità competente e stabilisce il principio della cadenza massimo semestrale degli accessi ispettivi. Al di là delle belle intenzioni un’ altra forte limitazione all’attività degli ispettori.
Non ci soffermiamo qui più di tanto sull’accodo interconfederale del 28 giugno 2011 che ha permesso al governo Berlusconi di inserire l’art. 8 nel decreto legge n. 138/2011, cioè la manovra economica bis dell’estate scorsa e che riporta il diritto del lavoro al medioevo. Ne abbiamo già parlato esaurientemente, crediamo, ed è stato uno degli argomenti del grande sciopero generale del 6 settembre 2011: per noi dell’USB, lo ricordiamo, uno sciopero con contenuti profondamente diversi da quelli della Cgil limitati a piccoli aggiustamenti della manovra economica, senza mettere in discussione il potere assoluto delle banche e dell’alta finanza responsabili della crisi.
Ricordiamo solo che con l’introduzione dei contratti collettivi di prossimità, cioè contratti collettivi di livello aziendale o territoriale, è possibile derogare alla stessa disciplina legale e alla contrattazione collettiva nazionale. Le intese così realizzate hanno efficacia obbligatoria nei confronti di tutti i lavoratori interessati. Alleghiamo in proposito, per chi è interessato, la lettera aperta al ministro Sacconi inviataci da alcuni nostri colleghi, molto molto preoccupati sull’ulteriore vanificazione della funzione ispettiva.
In data 14/9/2011 è stato convertito in legge (legge n.148) il decreto legge sopracitato e al comma 01 dell’art. 1 stabilisce l’unificazione a livello territoriale delle articolazioni periferiche dello Stato con la probabile sovrapposizione di compiti e di personale.
E adesso veniamo alla legge 183 dell’11 novembre 2011, la legge di stabilità per il 2012, pubblicata appena tre giorni dopo sulla G.U., praticamente alla velocità della luce, di cui riportiamo alcuni commi dell’art.16.
Inizio modulo
Legge del 2011 numero 183- art.16:
DISPOSIZIONI IN TEMA DI MOBILITÀ E COLLOCAMENTO IN DISPONIBILITA’ DEI DIPENDENTI PUBBLICI<//u><//u>
<//u><//u>
L'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
Art. 33. (Eccedenze di personale e mobilità collettiva)<//u><//u>
1. Le pubbliche amministrazioni che hanno situazioni di soprannumero o rilevino comunque eccedenze di personale, in relazione alle esigenze funzionali<//u><//u> o alla situazione finanziaria,<//u><//u> anche in sede di ricognizione annuale prevista dall'articolo 6, comma 1, terzo e quarto periodo, sono tenute ad osservare le procedure previste dal presente articolo dandone immediata comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica<//u><//u>
4. Nei casi previsti dal comma 1 del presente articolo il dirigente responsabile deve dare <//u><//u>un’informativa preventiva<//u><//u> alle rappresentanze unitarie del personale e alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale.<//u><//u>← Agenzia delle Entrate – Risoluzione 115E-2011 – F24EP – INPDAPStipendi in contanti fino a 500 euro per i dipendenti pubblici (Decreto Salva-Italia) →<//u><//u><//u><//u>
7. Trascorsi novanta giorni dalla comunicazione di cui al comma 4 l’amministrazione colloca in disponibilità il personale che non sia possibile impiegare diversamente nell’ambito della medesima amministrazione e che non possa essere ricollocato presso altre amministrazioni nell’ambito regionale, ovvero che non abbia preso servizio presso la diversa amministrazione secondo gli accordi di mobilità.<//u><//u>
← Agenzia delle Entrate – Risoluzione 115E-2011 – F24EP – INPDAP<//u><//u>
Stipendi in contanti fino a 500 euro per i dipendenti pubblici (Decreto Salva-Italia) →<//u><//u>
8. Dalla data di collocamento in disponibilità restano sospese tutte le obbligazioni inerenti al rapporto di lavoro e il lavoratore ha diritto ad un’indennità pari all’80 per cento dello stipendio e dell’indennità integrativa speciale, con esclusione di qualsiasi altro emolumento retributivo comunque denominato, per la durata massima di ventiquattro mesi…<//u><//u>
Insomma, mentre in Italia il 10% della popolazione detiene il 60% della ricchezza e mentre la Banca d’Italia, 5 giorni fa, ci ha comunicato che il reddito reale dei lavoratori autonomi è cresciuto negli ultimi 20 anni del 15,7% mentre quello dei lavoratori dipendenti del 3% e i salari e le retribuzioni non sono stati mai così bassi dal 1995, il Governo dei banchieri sta alacremente preparando il terreno per la cacciata, pardon per la “messa in disponibilità” di migliaia di dipendenti pubblici ….e i sindacati? Beh, forse, saranno preventivamente informati… bontà loro!
Noi continueremo a lottare insieme ai precari, ai disoccupati, ai licenziati, agli studenti, ai lavoratori del pubblico e del privato sempre più tartassati, così come sta avvenendo in tutta Europa, e unendo le forze cambiare le cose, rivoltare il debito e far pagare la crisi a chi l’ha provocata non sarà un’impresa impossibile!
Allo sciopero generale del 27 gennaio seguiranno molte altre mobilitazioni.
Roma, 30 gennaio 2012
Coordinamento Nazionale USB - Lavoro