1) Contro la svalutazione e la messa sul mercato di pezzi pregiati del Gruppo FSI che servirà:
al Governo per fare cassa ed immettere liquidità su un mercato ormai asfittico;
alle imprese ferroviarie, sia nostrane che estere, per acquisire nuove fette di mercato;
agli speculatori finanziari (con i conti nei paradisi fiscali) per ingrassarsi ulteriormente con i nostri soldi ed i nostri sacrifici;
al management delle fs per peggiorare le nostre condizioni di lavoro con la minaccia della concorrenza.
2) Contro le gare nel trasporto regionale che hanno obbiettivi identici e porteranno come risultato solo un peggioramento dei servizi e dei costi dei biglietti/abbonamenti.
3) Contro un contratto di lavoro che, anche se scaduto, continua a procurare danni: orari, turni e ritmi di lavoro insostenibili, negazione di diritti fondamentali, trasferimenti coatti.
4) Per il ripristino di trattamenti pensionistici che non ci costringano a morire di lavoro. É fisicamente insostenibile arrivare in salute a 67 anni con questi ritmi di lavoro (specie all'esercizio). É inaccettabile che ci siano ferrovieri ultrasessantenni in servizio fino allo sfinimento e giovani ragazzi e ragazze disoccupati per il poco lavoro disponibile. É vergognoso, poi, costatare che quando i nostri figli trovano un lavoro, questo è precario, senza diritti ed addirittura gratuito.
5) Per mettere la sicurezza al primo posto! Questa è la cultura ferroviaria che difendiamo. La lunga serie di incidenti ferroviari, gli omicidi sul lavoro, sono la triste conferma a quanto da tempo denunciamo: liberalizzazione, privatizzazione e deregolamentazione del settore stanno minando la sicurezza dell'esercizio ferroviario. L'ANSF sta riducendo il suo ruolo a quello di mero notaio al servizio dei desiderata delle imprese ferroviarie:
consenso a DEIF e PEIF emanate a gogò dalle imprese ferroviarie, spesso contraddittorie e che le imprese stesso derogano a piacimento con atti ufficiali;
consenso al progetto di dematerializzazione documenti treno senza che le imprese coinvolte siano obbligate a fornire strumenti adeguati e siano responsabili della loro efficienza, scaricando tutto il fardello dei nuovi processi unicamente sulle spalle di macchinisti, formatori, capitreno, capistazione;
consenso alla riproposizione del VACMA, una sveglietta progettata negli anni 20 (durante il fascismo) e spacciata per moderna tecnologia di sicurezza.
6) Per il reintegro dei ferrovieri che hanno pagato in prima persona col licenziamento il loro impegno a favore della difesa di salute e sicurezza dell'esercizio ferroviario, e quindi della sicurezza e salute dei cittadini italiani.
7) Per la democrazia sindacale sui posti di lavoro. Contro il monopolio della rappresentanza imposto dall'accordo del 10 gennaio 2014 tra CGIL – CISL – UIL - Confindustria, per libere elezioni delle RSU, il diritto di assemblea e di agibilità sindacale, regole democratiche sulla rappresentanza.
Pensione a 58 anni – Riduzione dell'orario di lavoro – Turni vivibili –
Democrazia sindacale – Ferrovia sociale e sicura.
INVITIAMO I LAVORATORI ALLA MASSIMA PARTECIPAZIONE DELLO SCIOPERO:
CARGO: dalle 21,00 del 12 alle 21,00 del 13 Marzo
UFFICI ED IMPIANTI FISSI: intera giornata del 13 Marzo
CIRCOLAZIONE TRENI PASSEGGERI e REGIONALE:
dalle 21,00 del 14 alle 21,00 del 15 Marzo