Al Presidente INPS
Dott. Antonio Mastrapasqua
Al Direttore Centrale Sviluppo e Gestione Risorse Umane
Dott. Mauro Nori
Al Direttore Regionale F.V.G.
Dott. Rocco Lauria
Ai Direttori Provinciali
Loro Sedi
Alle OO.SS. Nazionali
Loro Sedi
Le scriventi OO.SS. regionali, a seguito delle ASSEMBLEE tenutesi nel mese di ottobre in tutte le strutture provinciali della regione, nella presente riportano quanto emerso dal confronto con i LAVORATORI.
CGIL UIL CISAL RdB-CUB
f.to P. Feleppa f.to I. Di Betta f.to I. D’Angelo f.to V. Cesarano
Coordinamenti regionali INPS del Friuli Venezia Giulia
VERBALE ASSEMBLEE LAVORATORI INPS REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
Le lavoratrici e i lavoratori INPS di Pordenone, Gorizia, Trieste e Udine, riuniti in ASSEMBLEA rispettivamente nelle proprie Sedi, hanno discusso sull’attuale situazione contrattuale ma, soprattutto, sulla nuova organizzazione prevista dalla circolare 102/2009.
In primo luogo, il personale ritiene che il processo di riorganizzazione cui si vuole sottoporre l’Ente sia così importante e delicato da dover essere necessariamente condiviso, attraverso una corretta gestione degli strumenti delle relazioni sindacali.
D’altro canto, non si capisce come mai l’amministrazione abbia scelto di stravolgere un modello organizzativo che ha dimostrato la sua efficacia ed efficienza nel tempo, sostituendolo con un nuovo impianto volto esclusivamente al risparmio economico senza alcuna prospettiva di miglioramento dei servizi resi all’utenza.
Ancora una volta, quindi, i lavoratori prendono atto del fatto che l’amministrazione continua a non rispettare gli accordi presi con le OO.SS., dimostrando di voler perseguire i propri obiettivi ignorando completamente il ruolo delle OO.SS. e marginalizzando di fatto la condivisione fondamentale del personale, il quale deve solo attenersi a circolari attuative dal tono perentorio, senza alcun confronto e riflessione.
Il disegno è ormai chiaro: si è preferito rimpinguare le casse di una società privata (KPMG) che svolge attività di consulenza per sostenere i direttori regionali nel ridisegnare l’attuale modello organizzativo dell’Istituto, piuttosto che premiare il personale, da anni impegnato in prima linea con grande spirito di sacrificio a fronteggiare tutte le emergenze, garantendo nel tempo una crescente qualità dei servizi e un aumento della produttività.
Su questo ultimo punto facciamo presente che tutte le sedi provinciali della regione hanno rispettato i propri impegni, avendo conseguito il totale raggiungimento degli obiettivi definiti unilateralmente dall’amministrazione.
Testimoniano le precedenti affermazioni i tagli delle posizioni organizzative previsti nella nostra regione, che passeranno dalle 84 dell’attuale modello organizzativo a 51 del nuovo.
In questa logica non sorprende che, a conclusione dei colloqui per l’attribuzione delle posizioni organizzative vacanti, si stia già pensando di tagliare quelle già assegnate.
Se il fine dell’amministrazione era quello di ridurre le spese, non si capisce perché si sia pensato di appaltare il progetto di riorganizzazione ad una società privata (lautamente pagata), quando bastava accorpare alcuni processi primari ed eliminare quelli abilitanti.
Pertanto, considerato che, come per tutti gli appalti, i soldi usati sono pubblici e che in periodo di crisi le spese superflue andrebbero realmente ridotte, le lavoratrici e i lavoratori, riconoscendosi in diritto di farlo
chiedono
di conoscere i termini dell’appalto, la relativa spesa e l’obiettivo prefissato;
in assenza di risposte, i lavoratori attraverso i propri rappresentanti sindacali verificheranno la possibilità di intraprendere un’azione legale oltre che mediatica.
I lavoratori, infine, attendono risposte su altre importanti questioni:
- lo stallo sulla contrattazione integrativa e il ripristino del FONDO di ENTE alla cifra già contrattata con le OO.SS.;
- lo scorrimento delle graduatorie definite;
- il blocco delle assunzioni che ostacola il passaggio dei colleghi vincitori delle selezioni alla posizione C1 e l’impossibilità della mobilità inter-enti nell’area B;
- risoluzione definitiva nel riconoscimento delle retribuzioni dei vincitori delle selezioni interne;
- recupero definitivo della RIA riguardante i colleghi ex insegnanti che, oltre ad avere un debito a vita (visto l’importo richiesto che in alcuni casi raggiunge i 50.000 euro), si sono trovati improvvisamente con uno stipendio mensile decurtato di circa il 30% .
Al termine delle ASSEMBLEE il personale delle sedi dell’I.N.P.S. del Friuli Venezia Giulia dà mandato alle OO.SS. regionali di dichiarare lo stato di agitazione di tutto il personale e chiede alle OO.SS. nazionali, di mantenere un atteggiamento il più possibile unitario, nonché di convocare al più presto una ASSEMBLEA NAZIONALE a difesa della dignità, della professionalità del personale e a favore dell’autonomia dell’Istituto, senza l’interferenza di chi vorrebbe la sua PRIVATIZZAZIONE.
Si chiede inoltre di inviare questo documento a tutti i LAVORATORI dell’Istituto.
Per il Presidente:
il giorno del suo insediamento aveva dichiarato di voler visitare le Sedi, quali luoghi di produzione, per conoscere direttamente le problematiche che emergono nell’attività lavorativa.
Nonostante i reiterati inviti, non abbiamo ancora avuto l’onore di vederla nei nostri luoghi di lavoro…
Udine, 30 ottobre 2009
LETTO E APPROVATO ALL’UNANIMITA’
IL PERSONALE DELLE SEDI E DELLE AGENZIE INPS
PORDENONE – GORIZIA – TRIESTE - UDINE