Il 14 novembre è una giornata di lotta. Una giornata nella quale tanti studenti, lavoratori, migranti, precari e pensionati si mescoleranno ancora una volta nelle strade e nelle piazze italiane e daranno voce al dissenso e alla protesta che si leva sempre più alta nel nostro paese.
Saranno tanti ma non sufficienti, saranno arrabbiati ma non incazzati, saranno determinati ma non bastanti? Non lo sappiamo ma vale la pena esserci. Uno sciopero sociale o più propriamente il tentativo di mettere in campo forze diverse per prendere parola tutti insieme, partendo da ipotesi ed approcci diversi.
Abbiamo già tentato un percorso simile, il 18 e 19 ottobre del 2013 con un risultato eccezionale che sembrava potesse saldare esperienze, bisogni e pratiche diverse.
Purtroppo dal giorno seguente questa esperienza non produsse i risultati sperati perché la positività del percorso che aveva portato a quelle due splendide giornate fu bruciata dal protagonismo e dall'autoreferenzialità di alcuni soggetti sociali/politici che pensarono evidentemente di poter spolverare ipotesi politiche egemoniche e di pensare di essere autosufficienti.
Poi arrivò il 2014 e le esperienze maturate annientarono questa presunta autosufficienza. Alcuni movimenti rividero le loro posizioni e si ricominciò a parlare di condivisione di percorsi e di obiettivi comuni. Nacque l'ipotesi del 14 novembre.
L'agenda politica, le controparti e Renzi primo fra tutti, bruciò però i tempi e accelerò su controriforma del lavoro (Jobs act) e tante altre misure antipopolari.
USB propose di anticipare lo sciopero sociale e lo sciopero generale: prevalse purtroppo la necessità conservatrice di mantenere ognuno le proprie date parziali, le proprie specifiche esigenze, la difesa dell'immagine della propria sigla che ognuno ritiene rappresenti la realtà.
USB decise allora lo sciopero generale del 24 ottobre che si è rivelato un vero sciopero generale, una giornata di lotta riuscita sui posti di lavoro e nelle 27 piazze italiane interessate alle manifestazioni.
Ma USB - nonostante quasi tutte le altre forze sindacali di base e molti movimenti non abbiano deciso di scioperare e partecipare al 24 ottobre ed anzi abbiano accuratamente evitato di parlarne durante e dopo lo sciopero generale - decide comunque di appoggiare la giornata di lotta del 14 novembre.
4 ore di sciopero generale a livello nazionale e iniziative in tante città. Spiccano sicuramente i percorsi di partecipazione alle manifestazioni di Milano e Napoli e l'organizzazione delle tre giornate internazionali del movimento dei migranti e rifugiati che si svolgeranno a Roma e che il 14 vedrà centinaia di migranti partecipare prima alla manifestazione cittadina e poi al presidio sotto Montecitorio.
USB partecipa quindi alla giornata di lotta del 14 novembre e ritiene doveroso sottolineare che la priorità in questa fase non è solo o principalmente costruire momenti significativi e rilevanti dal punto di vista mediatico, ma lavorare per rendere possibile e percorribile un'alternativa sociale e sindacale partendo dai bisogni dei lavoratori, dei migranti, dei precari, degli studenti, dei pensionati, delle donne e degli uomini di questo paese.
Con questa determinata convinzione e con l'auspicio che ciò sia concretamente condiviso da tutte le forze sinceramente conflittuali, forti del risultato dello sciopero generale del 24 ottobre, ci apprestiamo ad affrontare la giornata del 14 novembre.
USB Nazionale