La scrivente O.S. rappresentativa tra i lavoratori del comparto funzioni centrali Le esprime tutto il disappunto rispetto al video messaggio del 13 novembre. Ci sembra che quando si parla della galassia dei penitenziari vi sono sempre delle stelle minori che non hanno diritto ad avere attenzione.
Comprendiamo che il momento è difficile, lo è per tutti, ma tutti meritano attenzione, il malvagio virus non guarda in faccia a nessuno. La USB è impegnata affinché in questa fase si tuteli la salute dei lavoratori tutti, e fin quando non ci sarà la certezza di un vaccino affidabile e le strutture sanitarie, ridotte ai minimi termini per i tagli imposti negli ultimi anni, non saranno in grado di curare tutti, la prevenzione è l’unico strumento veramente efficace.
Non ci siamo sottratti al recente confronto avuto con il dipartimento per lo smart-working. Le ribadiamo il motivo della nostra mancata sottoscrizione, per noi resta un accordo debole che non consente lo smart-working per tutti. Se ha davvero a cuore la sorte della salute dei lavoratori è necessario fare uno sforzo supplementare almeno fino a dicembre, si collochino i lavoratori in modalità agile, si avvii contestualmente un piano di ammodernamento dell’arretrata infrastruttura tecnologica che assieme alla cultura gerarchico-burocratica, di alcuni dirigenti è il vero tappo che costringe i lavoratori a stare in presenza.
Le chiediamo di impegnarsi anche per una convenzione che consenta anche al personale delle funzioni centrali di effettuare il tampone celermente e rapidamente, una corsia preferenziale insomma, che preveda la rapidità e gratuita nell’effettuare il test. Questa eventualità è già prevista per i lavoratori dell’INPS di Roma.
Altro fatto non meno importante per la USB è il riconoscimento del buono pasto per la prestazione svolta in modalità agile. In questa fase sono pesantemente ridotti i redditi dei lavoratori e il dare respiro a coloro che hanno subito per 10 anni un blocco contrattuale e che attualmente hanno il contratto scaduto da quasi due anni è sacrosanto. Tra l’altro lo spirito di abnegazione dei lavoratori del comparto funzioni centrali non è da meno rispetto agli altri con cui vi è sempre collaborazione nel rispetto delle proprie prerogative.
Chiediamo misure tangibili in questa fase in cui è a rischio la tenuta democratica del paese, alle parole belle devono seguire i fatti concreti, altrimenti resta solo un esercizio di stile.