Oggi, in commissione Lavoro del Senato, arriva per la conversione in legge il decreto legge 20 marzo 2014 n. 34, già approvato dalla Camera, recante “disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”. Relatore alla Commissione, Pietro Ichino.
“Già il relatore e le sue ormai note convinzioni su lavoro ed imprese, sono una garanzia – ironizza Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo Confederale USB - e il significato del provvedimento, come anche il titolo del decreto, racchiudono da un lato una truffa propagandistica e dall'altro una cruda realtà”.
“L’elemento truffaldino – evidenzia il dirigente USB - è rappresentato dal fatto che si spaccia l’aumento della precarietà per ‘rilancio dell'occupazione’. La logica però ci dice che più un lavoratore è precario e flessibile, meno guadagna e meno diritti può vantare, e minore è l'occupazione richiesta. Truffa ideologica è dir poco!”, chiosa Tomaselli, che prosegue: “La cruda realtà è invece rappresentata ‘dalla semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese’, infatti si semplifica quanto previsto a carico delle imprese, a tutto danno dei diritti dei lavoratori”.
Aggiunge il sindacalista: “Mentre il Senato ritiene di non dover ascoltare il sindacato prima di legiferare su questo tema, come da noi richiesto formalmente, sul provvedimento si consuma anche la finta contrapposizione tra PD e NCD, tra chi vuole il testo ‘modificato’ e chi la ‘versione originale’. Una farsa tutta in salsa elettorale, che si consuma su falsi contenuti e false contrapposizioni, perché nulle o quasi sono le differenze e le modifiche apportate al decreto del Governo. Dunque, invitiamo di nuovo tutti i Senatori a non approvare questo ennesimo inganno ai danni di milioni di giovani e di disoccupati”, conclude Tomaselli.
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