Nei giorni scorsi erano state diffuse testi del famigerato Decreto Lavoro, così approvato dal Governo Meloni il 1° maggio scorso, con la proroga della cigs per i quasi 4.000 dipendenti di Alitalia rimasti esclusi dalle aziende che si sono spartite le spoglie della ex compagnia di bandiera.
Invece, nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, questa misura magicamente scompare, mentre le somme vengono stanziate per gli oneri in prededuzione nel programma di liquidazione della Amministrazione Straordinaria.
- Come se non bastasse il fatto che i dipendenti Alitalia da 5 (cinque) mesi aspettano l’erogazione della cigs.
- Come se non bastasse che non c’è ancora traccia del decreto interministeriale promesso per il ripristino dell’integrazione della cigs all’80%, come in vigore per il resto del personale del trasporto aereo, dato che i soldi ci sono e il fondo di solidarietà è capiente.
- Come se non bastassero le discriminazioni fatte dal management di ITA sulle assunzioni dal bacino di cigs, mentre emergono aspetti gravi legate alla gestione di una compagnia pubblica come se fosse roba loro privata (vedi le ultime notizie sul contratto di consulenza di TIE).
Come se non bastassero i già pessimi contenuti del decreto del 1° maggio per il lavoro in Italia, oggi a questi lavoratori e lavoratrici tocca persino subire l’affronto di un ulteriore passo indietro da parte di questo governo, senza dimenticare come la stessa presidente Meloni non avesse lesinata critiche al l’operato dell’esecutivo Draghi proprio su questa penosa vicenda.
Questa misura, peraltro del tutto insufficiente a fronte dell’enorme rallentamento dello sviluppo di ITA previsto dal piano preparato da Lufthansa, servirebbe a tutti, a partire proprio dal futuro acquirente e dal Governo che si trovano a gestire migliaia di ricorsi.
Eppure, ci è nota la volontà di queste parti di trovare le soluzioni per affrontare le macerie lasciate dai peggiori accordi sottoscritti nella storia repubblicana, proprio mentre nelle aule dei tribunali si è crepato il muro omertoso che ha visto negare l’accesso al contratto di cessione del ramo aviation a ITA.
NOI DICIAMO BASTA A QUESTO ACCANIMENTO CONTRO IL LAVORO
E CONTRO I DIPENDENTI ALITALIA!
Entro lunedì comunicheremo le iniziative che saranno decise insieme a CUB e NAVAID nei confronti di tutte le parti coinvolte con l’obiettivo di ripristinare il diritto, la legalità e la dignità che servono non solo ai lavoratori e lavoratrici Alitalia ma a tutto il Paese.
USB Lavoro Privato – Trasporto Aereo
5 maggio 2023