Il DDL Sicurezza del Ministro degli Interni Salvini mira a smantellare il modello dell’integrazione: con la soppressione degli SPRAR, la trasformazione dei CAS, ed in generale, con la previsione dei tagli sul sistema dell’accoglienza vedremo migliaia di operatori perdere il proprio lavoro senza alcuna garanzia per il futuro peggiorando di conseguenza le condizioni lavorative degli occupati restanti.
Il provvedimento permetterà l'accesso al sistema SPRAR esclusivamente ai titolari di protezione internazionale, cio` favorirà la privatizzazione dell'accoglienza nei centri straordinari per richiedenti asilo. Con una drastica diminuzione dei centri SPRAR verra` a mancare quindi l’unico sistema pensato ai fini di una vera integrazione diffusa nei territori, l’unico sistema sottoposto al controllo ed alla gestione pubblica.
Inoltre la trasformazione dei Centri d’Accoglienza Straordinaria (CAS) in enormi centri con un numero elevato di richiedenti e/o beneficiari, dequalifica il lavoro svolto dagli operatori rendendo impossibile la relazione con il singolo ospite, fondamentale nel percorso di integrazione dei migranti. Tali realtà di emarginazione e ghettizzazione aumentano la possibilità di gravi tensioni con le comunità locali proprio per la difficoltà di integrare nei territori numeri elevati di soggetti.
L'impossibilità di procedere dopo il 5 ottobre 2018 all'iscrizione anagrafica per i richiedenti protezione ospitati nei centri, pone un problema nell'accesso ai servizi sociali e sanitari dei migranti, con notevoli ricadute sul lavoro quotidiano svolto dagli operatori nei momenti di necessità ed urgenza degli stessi richiedenti.
L'abrogazione della protezione umanitaria, e la ridefinizione della stessa sotto forma di protezione per casi speciali, sarà causa dell'incremento dei soggetti irregolari sui nostri territori con ricadute evidenti sulla sicurezza pubblica. Nel nome di una paventata sicurezza, sbandierata nel rispetto della legalita`, questo decreto non produrra` altro che nuove disoccupazioni e nuovi clandestini. Invece di risolverlo, il problema diverra` ancora piu` grande. A pagarne le conseguenze sono sempre loro: i lavoratori, privati del loro lavoro. Ma in questo caso lo scotto piu` grande verra` pagato dalle migliaia di donne, uomini e bambini ospitati nei centri che vedranno scomparire ogni loro diritto, che diventeranno invisibili e fuori legge. Quale sara` il loro futuro? Quale sara` il futuro di mediatori culturali, operatori sociali e di tutte le altre figure professionali di sostegno coinvolte fin ora nei progetti di accoglienza ed integrazione?
Nel corso dell’assemblea presenteremo la piattaforma rivendicativa e di lotta dell’USB, ne parleremo con: Stefania De Nicolais – Presidente ASGI Abruzzo; Yacouba Saganogo – USB Federazione del Sociale Abruzzo. Modera Rosalia Terrei – Avvocato ASGI Abruzzo.