Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Scuola Docenti

Decreto sostegni bis: solo false soluzioni per precari e stabilizzazione

Nazionale,

È stato approvato il Decreto Sostegni bis, che prevede novità per il reclutamento dei docenti, nell’ottica di una velocizzazione propagandistica delle immissioni in ruolo. 
Il primo aspetto controverso del provvedimento riguarda il reclutamento veloce dei precari con almeno tre annualità di servizio. L’avvio dell’anno di formazione e prova (al termine del quale, superato un esame finale, si otterrebbe il ruolo) riguarderà solo i precari in possesso di abilitazione o specializzazione che abbiano, allo stesso tempo, almeno tre anni di servizio alle spalle. I numeri dei docenti precari in questa condizione sono davvero esigui perché in questi anni sono stati banditi solo corsi di specializzazione sul sostegno rivolti a una ristretta platea e nessun percorso di abilitazione. In quelle regioni dove gli abilitati o gli specializzati raggiungono numeri consistenti, l’esiguità degli organici impedirà la loro immissione in ruolo, perché la procedura sarà subordinata a quelle già esistenti. Ad aggravare il quadro, rileviamo come nelle regioni del sud Italia ci siano GaE piene, GM da smaltire e posti ridotti al lumicino. Di fatto, chi ha la chiave per accedere al mondo della scuola si trova davanti alla serratura sbagliata e viceversa. Non è prevista infatti la possibilità di spostarsi di provincia o regione. L’ottusità o la scarsa conoscenza del mondo del precariato da parte del legislatore non considera inoltre che molti docenti già di ruolo continuano a essere iscritti nelle graduatorie dei precari. Situazione di cui si dovrebbe tener conto.
Questa procedura dovrebbe stabilizzare circa 18.500 precari, che a fronte delle 200.000 cattedre vuote ogni anno restano una goccia nel mare.
Il concorso straordinario per le immissioni in ruolo in molte regioni ha falcidiato i candidati (non abbastanza veloci a progettare 5 attività e percorsi didattici in 2 ore) e quindi delle 26.000 immissioni in ruolo previste, molte non andranno a buon fine, nonostante la propaganda giornalistica. Ci sono poi i precari che avendo svolto servizio solo su sostegno non hanno potuto partecipare ad alcuna procedura, gli stessi che da anni tengono in piedi le scuole, si formano in autonomia e a proprie spese e rientreranno in classe a settembre ancora da precari.

Il secondo aspetto controverso riguarda il concorso ordinario. Concorso bandito ormai un anno fa e contestato, tanto quanto gli straordinari, da USB Scuola soprattutto perché, molto semplicemente, non si può svolgere un concorso durante una pandemia mondiale, con lockdown alterni, contagi e divieti di spostamento. Adesso, si prevede una “semplificazione” della procedura. Le prove scritte si trasformano in prove a crocette e in un test a risposta multipla si valuteranno conoscenze e competenze disciplinari, conoscenza della lingua inglese e competenze informatiche. Evidentemente, la bontà della valutazione stile Invalsi, oltre a diventare ancora più pervasiva nella vita di tutta la scuola, diventa il modello per valutare anche i docenti. Come se non bastasse, è previsto il divieto di provare il concorso successivo a quello in cui non si siano superate le prove. Le crocette sono quel metodo infallibile per cui, se si sbaglia, non si è degni di insegnare! 
Inoltre, per mostrare di rispondere all’emergenza e agli obiettivi prefissati nel PNRR, si anticipa il concorso ordinario per le discipline STEM (Fisica, Matematica, Matematica e Fisica e Informatica) a quest’estate. Promettendo il doppio del compenso base ai commissari, se riusciranno a concludere la procedura entro il 31 luglio e prevedendo di costituire le graduatorie sulla base del punteggio delle prove, senza valutare i titoli.
La struttura di questa riforma appare improntata a logiche volte al risparmio di denaro e di tempo, prive di una reale considerazione della funzione e professionalità docente: il governo propone per l’ennesima volta non-soluzioni, involucri vuoti, utili solo a una stampa che gode nell’incancrenire ed esasperare ancora di più la questione del precariato scolastico.
USB Scuola affronterà più approfonditamente il tema del reclutamento Draghi-Bianchi-Brunetta in un evento streaming che si terrà il 3 giugno alle 15.00 e su cui aggiorneremo tutti gli interessati più nel dettaglio nei prossimi giorni.