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Riforma CNVVF Piemonte Lombardia

Definizione dei compiti dei Funzionari Tecnici Antincendi Volontari (F.T.A.V.). Dichiarazione stato di agitazione interregionale Lombardia e Piemonte.

Nazionale,

documento unitario interegionale - Piemonte e Lombardia: stato di agitazione del personale VVF.

Al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Al Capo Dipartimento  Prefetto Francesco Paolo TRONCA

Al  Capo del Corpo Ing. Alfio PINI

Al Direttore Regionale del Piemonte ing. Bruno NICOLELLA

Al Direttore Regionale della Lombardia ing. Antonio MONACO

Ai sigg. Comandanti di Milano e Torino ing. Silvio SAFFIOTI- ing. Silvano BARBERI

 

Oggetto: Definizione dei compiti dei Funzionari Tecnici Antincendi Volontari (F.T.A.V.). Dichiarazione stato di agitazione interregionale Lombardia e Piemonte. 
 
Con specifiche disposizioni di servizio emanate dai Comandanti di Milano e di Torino, rispettivamente l'odg. n.01 del 18/01/2011 e l'ods. n.94/34 del 5/10/2011, sono stati definiti i compiti dei Funzionari Tecnici Antincendi Volontari   (F.T.A.V.). 
 
Entrambe le disposizioni hanno trovato il forte e motivato dissenso delle locali rappresentanze sindacali che, inascoltate, sono state costrette ad aprire specifiche vertenze, tuttora aperte.
 
Le scriventi strutture regionali, preso atto dell'unilaterale presa di posizione dei due Comandanti provinciali con la presente assumono la vertenza in oggetto mobilitando il personale delle due Regioni. 
 
Nel merito le scriventi ritengono che entrambe le disposizioni esercitino un'interpretazione unilaterale e non condivisa, del dettato del DPR n. 76/2004 recante il Regolamento della componente volontaria del Corpo. 
 
Tale interpretazione, appare alle scriventi, in talune parti delle disposizioni, illegittima, in altre palesemente errata e in contrasto con specifiche disposizioni di chiarimento emanate dall'Amministrazione, in ambedue i casi ci sembrano palesemente subalterne alle pressioni dell'ANVVFV ed alla volontà di taluni politicanti locali che privilegiano curare il proprio bacino elettorale, evidentemente più nutrito nella componente volontaria, invece di favorire l'efficacia dell'azione istituzionale del Corpo. 
 
Sono ben noti i problemi di gravissima carenza di organici in tutti i livelli e mansioni del personale tutto, funzionari compresi, siamo però convinti che questi non potranno essere risolti, come qualcuno presupporrebbe, coprendo semplicemente quelle vacanze con del personale volontario, violando così il principio di sussidiarietà che deve caratterizzare il Volontariato. 
 
Riteniamo inoltre che non sia utile al Corpo favorire una confusione istituzionale sul ruolo delle due componenti, che riteniamo pure entrambe necessarie e complementari, su un piano di pari dignità, ma non sostitutive l'una dell'altra. 
 
Auspicando in un prossimo futuro una seria rivisitazione del dpr n. 76, riteniamo in particolare illegittime le seguenti parti delle due disposizioni:

  • nomina a capo distaccamento: ai sensi dell'art.11 la nomina può essere conferita solo "sentito il personale volontario in servizio".
  • partecipazioni a funzioni investigative, ecc.. : la disposizione è totalmente estranea al disposto del Regolamento; è caratterizzata da banale fantasia organizzativa non valutando la natura permanente e non soggetta a volontarietà delle funzioni in parola ma neppure del vincolo giuridico imposto al personale permanente proprio per poter svolgere quelle funzioni; e un'aberrazione del codice di procedura penale che non attribuisce al Comandante alcuna di autorità di delega o di potere di assegnazione delle funzioni di PG;
  • coordinamento operativo in interventi operativi: sarebbe stato sufficiente leggere il comma 2 dell'articolo 18, che recita "Il personale volontario, ad eccezione del Funzionario Tecnico Antincendi, viene impiegato presso i distaccamenti volontari con le seguenti modalità:  ..... " per capire che il regolamento non prevede l'impiego operativo dei funzionari volontari.

Infine in entrambe le disposizioni, tenuto conto che al FTAV è assegnata la qualifica di SDAC, qualifica peraltro non più prevista nell'ordinamento del Corpo, e non viene precisata la posizione gerarchica dello stesso in una eventuale compartecipazione con personale permanente. 
 
Non è neppure noto, infine, se i due Comandanti, prima dell'emanazione delle disposizioni in parola abbiano esperito i controlli previsti dall'articolo 8 del regolamento inerente le incompatibilità del personale volontario.
 
Per quanto rappresentato si chiede l'immediato ritiro delle due disposizioni citate.  A sostegno di tale richiesta viene dichiarato lo stato di agitazione interregionale della categoria in Piemonte ed in Lombardia.  
 
La vertenza di cui all'argomento in questione prelude un'iniziativa di sciopero da parte delle scriventi Organizzazioni Sindacali che sarà formalmente proclamata in esito alle procedure di raffreddamento esperite. 
 
Alla luce di quanto esposto si ritiene categorico lo slittamento al livello nazionale delle procedure di raffreddamento. 
 
La presente è redatta ai sensi della legge 146/90 così come modificata dalla legge  83/2000 ed alla luce della delibera della Commissione di Garanzia Prot. n. 4052 del 22/6/2000. 


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