Nel tempo della crisi della democrazia rappresentativa, un nuovo fenomeno si manifesta con sempre maggiore forza nei rapporti tra cittadini ed istituzioni: la disintermediazione. Da un lato i tradizionali corpi intermedi, come partiti e sindacati, non riescono più a dare voce ai bisogni, ai desideri e alle istanze che vengono dalla società; dall'altro, i cittadini tendono sempre di più ad organizzarsi spontaneamente in comitati autonomi e agiscono per presentare i propri interessi direttamente ai decisori pubblici, riuscendo talvolta a contribuire in maniera determinante ai processi decisionali.
È il modello della governance partecipata, nel quale le decisioni collettive vengono assunte grazie al supporto concreto del confronto diretto tra cittadini e istituzioni. Concentrando l'analisi di questi fenomeni sulla Regione Lazio, in un viaggio che attraversa luoghi, realtà sociali e tematiche differenti - dal degrado nel centro storico di Roma ai problemi di rifiuti, cementificazione e urbanistica della Capitale; dai disservizi del trasporto pubblico locale per i pendolari di Rieti, ai cittadini mobilitati sul tema dell'acqua pubblica a Viterbo - emerge un quadro nel quale i comitati dei cittadini rappresentano il moderno paradigma per un'originale centralità della società civile, in grado di dare nuova legittimità, dal basso, ad una democrazia in affanno.
Martedì 13 dicembre, ore 17,30, presso la libreria Etruria via Matteotti 67. Interverranno all’evento gli autori: Maria Cristina Antonucci, Alessandro Fiorenza. Saranno presenti Chiara Frontini, consigliere del Comune di Viterbo, Paola Celletti,Comitato Non ce la beviamo,Francesco Lombardi, Comitato Non ce la beviamo.
Comitato “Non ce la beviamo”