“La Ministra Fornero dice genericamente di voler aumentare i salari dei lavoratori dipendenti ma le misure del governo vanno nella direzione opposta”, afferma Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB.
“La Ministra – spiega Tomaselli - afferma con determinazione che ci vuole una riforma generale del lavoro e che nulla, incluso l'art. 18, è un tabù, in questo confortata dalla Confindustria. Tuttavia un contratto ‘diverso’ significherebbe aumentare a dismisura la flessibilità e spostare salario dalla parte fissa a quella variabile. L’eliminazione dell'art. 18, darebbe poi alle aziende piena discrezionalità, non tanto e non solo per i casi di non reintegro dopo che il giudice ha dato ragione al lavoratore ingiustamente licenziato, quanto soprattutto per il clima di terrore che si instaurerebbe nei posti di lavoro, visto l’assoluto arbitrio che i datori di lavoro potrebbero esercitare”.
“Il quadro si fa fosco ed inquietante – evidenzia il dirigente USB - anche dal punto di vista della democrazia e del diritto alla libera rappresentanza sindacale. USB da il ‘benvenuta tra noi’ alla Fiom alla quale, dal 1° gennaio prossimo, Federmeccanica revocherà qualsiasi diritto sindacale, non solo in Fiat ma in tutte le aziende metalmeccaniche, in quanto non firmataria del Contratto di lavoro. Il nostro è un amaro benvenuto, perché questa è la situazione che da sempre vive il sindacalismo di base quando non firma un contratto o viene escluso a priori dalle trattative”.
Aggiunge Tomaselli: “Anche per questi motivi è ormai indispensabile costruire una mobilitazione generale, che non rimetta in discussione soltanto singole misure del governo, come stanno facendo il sindacalismo confederale e qualche forza politica, ma indichi nel governo Monti e nell'Europa delle banche e della BCE i responsabili verso i quali rivolgere l'offensiva sindacale”. E conclude: “Lo Sciopero Generale del 27 gennaio rappresenta quindi una scadenza importante per l'intero mondo del lavoro e per questo invitiamo a partecipare tutte le forze conflittuali ed indipendenti che ritengono sia giunto il momento di dare una risposta forte ed unitaria, a cominciare dalla Fiom”.
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