Al Ministro dell’Interno
Prefetto Dott. Matteo PIANTEDOSI
Al Sottosegretario all’Interno con delega ai Vigili del Fuoco
On. Emanuele PRISCO
Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Prefetto Dott.ssa Laura LEGA
Tramite: Ufficio I – Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Vice-Prefetto Alessandro TORTORELLA
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Ing. Carlo DALL’OPPIO
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Renata CASTRUCCI
OGGETTO: PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE DI CATEGORIA. VOLONTA’ DI PROMUOVERE LO SCIOPERO NAZIONALE DELLA CATEGORIA DEI VIGILI DEL FUOCO. RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DEL TAVOLO DI CONCILIAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 146/90 E DELLA LEGGE 83/00 E S.M.I.
La scrivente Organizzazione Sindacale in merito alla riclassificazione delle sedi disagiate intende proclamare lo stato di agitazione nazionale di categoria. Con particolare riguardo pone l’accento su tutte le sedi sparse sul territorio nazionale dal Veneto, alla Toscana, alle Marche e alla Sicilia che vive l’annoso problema dei distaccamenti insulari. Solo a titolo di esempio prendiamo il Comando di Avellino e nello specifico le sedi distaccate di Lioni e Montella.
Ai fini della vertenza si rappresenta che tali sedi per la loro connotazioni impongono la rivalutazione del passaggio all’orario 24/72. Esistono innumerevoli presupposti acciocché questo venga debitamente riconsiderato:
- la mancanza di una rete di trasporti pubblici che ne consentano il collegamento;
- l’insistenza di tale sede in un territorio con un rischio sismico elevatissimo e con una classe climatica di categoria “E”;
- l’aver sempre operato in orario 24/72;
- la presenza di Lavoratori che giungono da province limitrofe che non possono rientrare nei Comandi di residenza;
- Nel periodo invernale i tempi di percorrenza per raggiungere la sede de quo vertitur aumentano in modo esponenziale, considerata l’altimetria massima del percorso stradale dalla sede centrale al distaccamento superiore a 600 metri s.l.m. che provoca ai lavoratori ulteriori disagi (id est sede stradale ghiacciata, mezzi pesanti bloccati, ecc…) per recarsi puntualmente alla sede lavorativa
Alla luce di quanto innanzi esposto USB sottolinea che tali sedi non sono state annoverate come sedi disagiate nonostante ne posseggano tutte le peculiarità. Come queste appena citate ve ne sono tantissime altre nei vari Comandi d’Italia che non sono stare comprese nella riclassificazione e considerate a tutti gli effetti come sedi disagiate.
Ciò posto si chiede che vengano riclassificate come tali andando a modificare quanto stabilito.
Si rammenta l’impossibilità di compiere atti pregiudizievoli prima che venga esperito il tentativo di conciliazione ai sensi delle Leggi 146/90 e 83/2000 e delle successive modifiche e integrazioni.
Si rimane in attesa di riscontro alla nota.
il Coordinamento Nazionale USB VV.F.