Dopo l'infame servizio giornalistico mandato in onda da Striscia la notizia, USB ha chiesto ai vertici dell'Agenzia delle Entrate di prendere posizione con forza e determinazione per difendere l'immagine pubblica delle migliaia di donne e uomini che ogni giorno rappresentano e difendono l'immagine e la funzione del Fisco nel nostro Paese.
Funzione che, da tempo diciamo con chiarezza, non sempre interpreta i principi costituzionali che dovrebbero garantire redistribuzione di reddito e ricchezza, rafforzare i servizi pubblici, garantire condizioni di vita migliori alle cittadine e ai cittadini che pagano le tasse.
Ma per quanto possano essere complicate o perfino sbagliate le leggi fiscali del nostro Paese, e molto spesso lo sono, non possiamo accettare in nessun modo che si prosegua quotidianamente nel linciaggio mediatico di migliaia, anzi milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici onesti e professionali che molto spesso mettono una pezza o due ai tanti potenziali disservizi e disagi causati da spending review, tagli, privatizzazioni e dismissioni di interi servizi pubblici.
Si tratta di una mossa vigliacca che serve a distogliere lo sguardo dai veri problemi che da anni denunciamo e che lavoratori e cittadini conoscono benissimo e sperimentano direttamente sulla propria pelle.
Si tratta di una mossa che strizza l'occhio al popolo degli evasori, a chi vorrebbe banchettare con i servizi pubblici mettendoli sul mercato e rendendoli più costosi e non più efficienti.
All'Amministrazione, che ha risposto con un comunicato stampa tardivo e "d'ufficio" chiediamo di assumere finalmente scelte concrete per tutelare contrattualmente le lavoratrici e i lavoratori, che oggi in regime di blocco contrattuale da sei anni sono chiamati a rispondere di tasca propria sia quando c'è da assicurarsi sia quando c'è da rispondere a denunce e procedimenti giudiziari.
Non è più possibile ed è anche per questo che la questione della responsabilità professionale è un punto centrale della nostra piattaforma contrattuale che presenteremo il prossimo 31 marzo all'A.Ra.N.
Alle lavoratrici e ai lavoratori che si sono giustamente sentiti colpiti e offesi dalla vigliacca campagna mediatica, diamo la possibilità di rispondere alla redazione di Striscia la notizia, mandandoci una mail che gireremo collettivamente quando avremo raggiunto un numero sufficiente di adesioni.
Abbiamo preparato un testo, che può essere ovviamente modificato o integrato secondo il proprio sentire. Ma facciamoci sentire.
USB dal canto suo proseguirà la battaglia in difesa di chi lavora e per un Fisco migliore che combatta davvero l'evasione fiscale. Il volto buono del Fisco dipende da questo, non dalla capacità di dialogare con i cittadini che è già molto elevata.
Per quanto riguarda il diffamante servizio di Striscia la notizia, ha già trasmesso il filmato della puntata ai propri legali, per valutare gli estremi di un'azione a tutela delle migliaia di lavoratori, iscritti e non, che in questa e altre occasioni USB sente comunque di rappresentare. Tutte e tutti.
Copia il testo qui sotto, clicca sull'indirizzo mail e incollalo nel corpo della mail.
Poi invia a bastafango@usb.it
Lavoro all’Agenzia delle Entrate, ogni giorno faccio il mio dovere, cosciente della funzione che io e le altre migliaia di colleghi svolgiamo: applicare la legge nel rispetto dell’articolo 53 della Costituzione Italiana.
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Questo recita la Costituzione e questo dovrebbero tener presente seri servizi giornalistici, che dovrebbero avere una funzione educativa oltre che informativa per quanto riguarda il dovere fiscale dei cittadini.
Nel servizio di “Striscia la notizia” alcuni funzionari che svolgevano compiti d’ufficio, loro assegnati da diretti superiori ed in applicazione della Legge, venivano additati come criminali e si suggerivano contro di loro azioni punitive, strizzando l’occhio alle migliaia di evasori fiscali che non aspettano altro che vedere delegittimato il lavoro di chi è tenuto al controllo dei doveri fiscali dei cittadini.
Prima ancora di parlare del nostro lavoro vorrei invitarvi a dare un’occhiata ai dati sull’evasione fiscale. Vi pare possibile che circa l’83% del gettito IRPEF sia sostenuto da lavoratori dipendenti e pensionati? E dove sono tutti gli altri?
Noi ogni giorno accogliamo e rispondiamo al pubblico, usciamo in verifica ed in sopralluogo mettendo a disposizione anche le nostre automobili, andiamo a rappresentare l’Amministrazione in sede Giudiziaria e soprattutto grava sulle nostre spalle un’enorme responsabilità, il tutto per uno stipendio di circa 1500 euro al mese.
Inoltre tutti i rischi professionali ricadono su di noi perché non esiste alcun sistema di garanzie e tutele che ci consenta di lavorare serenamente e in sicurezza così come dovrebbe accadere in ogni luogo di lavoro, pubblico e privato.
Moltissimi colleghi sono stati colpiti da procedimenti penali o civili semplicemente per aver adempiuto ai propri compiti di servizio e non si trattava certamente di dolo o colpa grave.
Siete a conoscenza di tutto questo o fa molto più comodo mandare in onda servizi scandalistici in cui si addossano alle lavoratrici ed ai lavoratori del Fisco tutte le responsabilità legate al funzionamento della macchina fiscale?
bastafango@usb.it