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DISCRIMINAZIONI SINDACALE

Catanzaro,

Gentilissimo Prefetto,

siamo con la presente a dare rilievo all’atteggiamento assunto dall’Abramo Customer Care S.p.a. di Catanzaro in merito al divieto di indire un’assemblea con i Lavoratori del Call Center da parte della scrivente USB.

La USB ha già svolto le assemblee con i lavoratori all’interno del Call Center di viale Cassiodoro, questo come riconoscimento del sindacato che i Lavoratori hanno scelto come interlocutore.

Dopo la presentazione del proprio terminale sindacale indicando i componenti, sono partite le ripercussioni contro i Lavoratori, nostri iscritti e contro il sindacato a cui è stato vietata l’assemblea adducendo motivazioni che non sono contemplate nello “Statuto dei Lavoratori”.

Indire una assemblea non vuol dire stravolgere norme contrattuale, ne tanto meno non essere firmatari del CCNL, può essere un privilegio per il Call Center per vietare ai Lavoratori titolari delle ore di permesso per le assemblee di parteciparvi.

A ciò aggiungiamo, che pur trattandosi materia di organizzazione di lavoro con cui la scrivente non è stata informata, il Call Center in questione sta per attivare una mobilità da Catanzaro e da Lamezia verso altra sede (Settingiano) per una presunta cessazione di alcune commesse.

Premesso che, la maggior parte dei lavoratori del gruppo che verrà dislocato ad altra sede fa capo alla USB, e non altri reparti a cui poteva essere estesa la richiesta volontaria di trasferimento, ma soprattutto senza considerare che secondo l’azienda nella nuova sede i servizi da rendere sono notturni e molti di questi Lavoratori “mamme con prole” (bimbi inferiori ai 3 anni di età) non possono essere adibite a questi orari. 23.00/7.00 – 22.00/02.00.

Riteniamo che, questi atteggiamenti persecutori nei riguardi dei lavoratori che scelgono volontariamente dove iscriversi sono da censurare, siamo passati dalla dialettica sindacale all’ astrazione delle persone fisiche!

I lavoratori che trovano una dimensione collettiva per organizzarsi non sono in antitesi con nessuno, ne tanto meno con i “padroni” dell’azienda, abbiamo l’impressione che l’Abramo Customer Care S.p.a., abbia dirottato il proprio piano di volo per punire i Lavoratori.

Questo scandaloso dirottamento purtroppo porta a tensioni e latenti conflitti, nessuno è disposto a lasciare inespressi i propri indirizzi sindacali e diventare strumento in mano ad altri, gli esseri umani si realizzano e si esprimo attraverso la “socialità”.

In questa azienda viene ignorato l’essere realistico, come persona fisica in carne ed ossa che lavora, e si crea uno stato di sottomissione e disponibilità allo stato puro all’azienda dei lavoratori avulsa dalle corrette specificità esistenziali.

In questa azienda le persone lamentano di essere spogliate da ogni vincolo sociale, Lavoratori non legati mai ad un luogo di lavoro fisso, dove svolgere la propria personalità.

 

 

In questa azienda i Lavoratori si devono presentare come un contenitore vuoto e riempirsi delle loro direttive “punitive” pronti a fare qualsiasi lavoro, in qualsiasi posto, in orari qualsiasi, di giorno di notte, a qualsiasi ritmo, cambiando ogni qualvolta lo decide l’Azienda ed i suoi complici passivi (sindacati firmatari di Contratto).

Sempre pronti a cancellare il loro ieri ed a vendere il proprio domani. Una pagina bianca dove l’Azienda ogni giorno scrive il loro destino ed elaborano i loro programmi.

Ci scusiamo se l’abbiamo tediato un po’ troppo, ma quello che succede nelle “batterie” dei Call Center e cosa conosciuta, annullare anche la dignità delle persone, egregio Prefetto è troppo.

In attesa di un suo cenno di riscontro porgiamo distinti saluti.